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Dolomiti Bellunesi, Marangon: «Testa solo all'obiettivo finale»

di Cristo Ludovico Papa
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Giacomo Marangon approfitterà del fine settimana di pausa del campionato per recuperare dalla pubalgia che lo sta tormentando. Domenica, nella partita contro il Campodarsego, ha dovuto abbandonare il campo all'intervallo dopo aver comunque lasciato il segno realizzando un calcio di rigore. Precauzioni necessarie, considerando che mancano sette gare decisive nelle quali la Dolomiti si giocherà la promozione in Serie C. "Jack", uno dei tre giocatori della rosa – insieme a Mazzali e Pellizzari – che ha già vinto un campionato di Serie D ai tempi del Delta, vuole essere al massimo della forma per questo finale di stagione. Da ricordare che la stagione 2013-2014 è stata l'unica tra i professionisti per il talentuoso numero 10 polesano classe 1992.

Alcuni tifosi si interrogano sulla possibile permanenza del fantasista in caso di promozione, ma Marangon, come raccontato al Corriere delle Alpi, ha le idee chiare: «Al futuro non sto pensando. Perché qui sono contento e felice, però adesso la testa è rivolta a un solo obiettivo: quello che con i compagni intendiamo concretizzare».

Riguardo alle sue condizioni fisiche, il giocatore spiega: «Mi porto dietro qualche guaio da inizio febbraio e se non altro la sosta giunge nel momento ideale. Vale per me e vale anche per altri ragazzi, visto che tra infortuni e squalifiche in molti stanno tirando la carretta».

Nonostante le assenze nell'ultima partita – ben quattro giocatori indisponibili (Perez, Tardivo, Pellizzari e Masut) più lo stesso Marangon uscito all'intervallo – la squadra è riuscita ad aumentare di un punto il vantaggio sul Treviso: «Per me è stato un bel pareggio, contro un'avversaria di cui conosciamo la forza. Ritengo avremmo meritato qualcosa in più, a ogni modo adesso anche il singolo punto può fare la differenza».

La squadra ha superato rapidamente la sconfitta contro il Villa Valle: «Non era facile dimenticare una sconfitta obiettivamente brutta, ma ripartire subito era fondamentale. Non c'è tempo di pensare troppo, perché dietro il Treviso rimane vicino e l'Adriese continua a vincere. Tanto il nostro focus lo abbiamo ben chiaro in testa…».

Delle sette partite rimanenti, cinque saranno contro squadre in lotta per la salvezza (Montecchio, Caravaggio, Chions, Calvi Noale, Lignano): «Ed è sempre pericoloso, perché sono avversari che daranno il massimo per racimolare anche solo un punto contro di noi. Non c'è una sfida semplice da qui alla fine, deve essere chiaro».

Sulla pressione del risultato, Marangon ammette: «È indubbio trovarsi lì crei una certa tensione legata al voler raggiungere il traguardo. Siamo peraltro una squadra giovane, con diversi ragazzi non abituati a giocare per vincere il campionato. Ma ci siamo meritati ogni singolo punto e il segreto da qui a maggio sarà continuare ad andare in campo per divertirci, senza guardare al Treviso o alle altre inseguitrici. Con il destino in mano, concentrarsi sugli altri è un inutile dispendio di energie».

Con 16 gol e numerosi assist, Marangon è diventato l'idolo del pubblico, ma mantiene i piedi per terra: «A livello personale non mi accontento mai: si può sempre migliorare. Se guardiamo ai risultati di squadra invece, mi rende orgoglioso soprattutto l'aver dimostrato che i cambiamenti estivi in rosa, con l'addio anche di giocatori importanti, non hanno inciso sul nostro percorso iniziato con il raggiungimento del secondo posto un anno fa. Ora andiamo a prenderci quello che sappiamo, assieme ai tifosi. A proposito, confidiamo continuino a riempire lo stadio in casa e in trasferta come avvenuto nelle ultime settimane».


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