Crisi Chievo, Cacciatore punta il dito: «Dobbiamo lavorare sulla mentalità, in questo momento ci gira tutto male sotto ogni aspetto»
Il Chievo torna a casa sconfitto dalla trasferta contro la Castellanzese e l'amarezza nelle parole del tecnico Cacciatore è evidente. Al termine della gara, l'allenatore ha commentato un risultato che ritiene ingiusto, pur riconoscendo che la squadra deve lavorare in profondità su alcuni aspetti cruciali, soprattutto a livello mentale.
Cacciatore ha definito il verdetto del campo come un evento sfortunato: «Risultato beffardo, non meritavamo di perdere». La squadra, nonostante la sconfitta, ha avuto diverse opportunità per cambiare il corso del match. «Abbiamo avuto tantissime occasioni sia per aprirla sia per riprenderla, ma la palla non è entrata», ha lamentato il tecnico, mettendo in luce la mancanza di cinismo sotto porta.
A pesare sul risultato finale, oltre alla sfortuna, sono stati alcuni errori ricorrenti che il Chievo continua a concedere agli avversari. «Bisogna migliorare: anche oggi abbiamo concesso un angolo e abbiamo preso gol», ha sottolineato Cacciatore, individuando nelle disattenzioni sui calci piazzati un problema ricorrente.
Il tecnico è convinto che la soluzione non risieda solo nella tattica, ma soprattutto nella sfera emotiva e comportamentale. «Dobbiamo crescere nell’atteggiamento e in diverse situazioni, perché in questo momento ci gira tutto male sotto ogni aspetto». Questa fase negativa richiede un cambio di rotta che parte dalla testa dei giocatori. «In settimana cercheremo di migliorare, ma penso sia soprattutto una questione mentale».
Nonostante le buone prestazioni parziali, il calcio vive di risultati. «Ci sono giornate come questa in cui non riesci a sbloccarla, e torni a casa con zero punti». Questo dato, ha concluso l'allenatore, deve servire da sprone per il futuro. «E questi zero punti devono farci capire che c’è tanto da lavorare e da migliorare», chiudendo con un monito chiaro alla squadra. La risalita in classifica passa inevitabilmente per il recupero della lucidità e della cattiveria agonistica.