Clodiense, Vecchiato: «Quando c’è da soffrire, bisogna farlo senza vergognarsi: fa parte del gioco»
La vittoria conquistata contro l’Este ha infuso nuova linfa ed energia nell’ambiente dell'Union Clodiense, restituendo fiducia alla squadra che, nei momenti cruciali della gara, ha saputo dimostrare personalità e compattezza. Il successo è stato impreziosito dall’esordio casalingo di Gnago che, pur non avendo trovato la via del gol, si è distinto per generosità e fisicità, creando subito un legame emotivo con il pubblico. Ulteriore nota positiva è stato il rientro in campo, sebbene per un breve minutaggio, di Codromaz, la cui presenza è fondamentale per restituire solidità al reparto difensivo.
Archiviata la gara, il gruppo si proietta ora alla prossima sfida: la delicata trasferta allo stadio “Bettinazzi” di Adria. Un match che, per l'allenatore Roberto Vecchiato, ha un sapore speciale, segnando il suo ritorno da avversario dopo aver guidato l’Adriese per ben quattro stagioni.
Vecchiato ha analizzato l'impatto della vittoria precedente sul morale del gruppo, lanciando però un monito preciso. "Sicuramente è stata una partita che ci ha dato tanta energia. Ora dobbiamo essere bravi a gestirla nel modo giusto, trasformandola in carica positiva e non in superficialità, perché c’è ancora tanto da fare e ogni partita fa storia a sé."
La sua prima preoccupazione, dunque, è evitare che la ritrovata euforia si traduca in un approccio sbagliato alla gara: "La mia prima preoccupazione è proprio che questo entusiasmo non si trasformi in leggerezza."
Il tecnico si prepara a vivere un momento unico, tornando al "Bettinazzi" dopo un lungo e significativo periodo sulla panchina avversaria. "Quattro anni non si possono dimenticare, e nemmeno voglio farlo," ha ammesso Vecchiato. Il rientro in un ambiente conosciuto così bene sarà senza dubbio "qualcosa di particolare, anche un po’ strano, perché fino a pochi mesi fa ero lì e vivevo lì."
Tuttavia, ha chiarito che le emozioni personali saranno messe da parte in funzione del risultato. "Detto questo, la partita sarà un’altra cosa: le emozioni me le terrò per me e penserò solo a ciò che dobbiamo fare in campo."
Riguardo al match imminente, l'allenatore si aspetta un incontro dal ritmo elevato e dalla grande intensità. "Mi aspetto una partita ad alto ritmo, perché loro sono una squadra che corre, brillante, e quindi ci impegnerà molto sia a livello di corsa che di aggressività."
Per portare a casa punti dall'Adria, Vecchiato ha indicato la necessità di mantenere il sangue freddo e di essere pronti al sacrificio. "Dovremo essere lucidi nel capire che, quando c’è da soffrire, bisogna farlo senza vergognarsi: fa parte del gioco." Dopo aver superato i momenti di difficoltà, la squadra dovrà poi "cercare di mettere in campo le nostre qualità."
Il tecnico si è mostrato soddisfatto della risposta del gruppo in questa fase della stagione. Ammette che subentrare e gestire numerosi cambiamenti (tra nuovi giocatori e diverse situazioni da affrontare) non è mai semplice. "Però sono contento, perché stiamo arrivando ad avere una nostra identità precisa, e i risultati aiutano sicuramente ad avere fiducia."
Infine, Vecchiato ha fornito aggiornamenti sui rientri importanti. Il rientro di Codromaz è stato "molto contento" e l'ingresso in campo non era originariamente previsto, ma è stato concesso grazie all'ottima settimana di lavoro del difensore. "Sono felice perché è un giocatore che ci serve e che ci servirà anche in futuro."
Quanto a Ba, i tempi di recupero sono simili a quelli di Codromaz. "Spero di riuscire a portarlo in panchina già domani e che possa, come lui, avere qualche minuto per rientrare gradualmente."