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Città di Sant'Agata, mister Ferrara: «Tamponi inutili se non viviamo in una bolla»

di Redazione NotiziarioCalcio.com
Fonte: messinasportiva.it

Dopo il pari nel recupero con la Gelbison per il Sant’Agata alle porte un’altra settimana di stop forzato. Il tecnico biancazzurro Pasquale Ferrara, intervenuto a Radio Doc, non ha gradito il nuovo rinvio del campionato: “Purtroppo è arrivato un nuovo stop e ritorneremo a giocare non prima del 13 dicembre. Personalmente ho preso male questa decisione perché eravamo appena tornati in campo e bloccarci subito non aiuta a riacquistare la condizione fisica. Avevo pianificato gli allenamenti ma adesso ho dovuto ricambiare tutta l’agenda. Riprenderemo mercoledì le sedute. Si susseguono troppe decisioni contraddittorie e a pagare sono le squadre che giocano i campionati”.

La Figc ha approvato il nuovo protocollo proposto dalla Lnd, i cui dettagli non sono ancora ufficialmente noti: “La questione tamponi per come è strutturata non va bene. Io solo per recarmi all’allenamento incontro tante persone, ritornando nel mio domicilio così non cambia nulla. Si impone il tampone 48 ore prima, ma che validità ha se noi non essendo professionisti non viviamo in una bolla? Così le società sono tartassate economicamente ma perché chi di dovere non destina aiuti proprio per il rispetto dei protocolli sanitari anche a livello giovanile?” si chiede l’allenatore del Sant’Agata.

A Vallo della Lucania è maturato un buon punto. Ferrata temeva molto la Gelbison, anche per la struttura che ospita le gare casalinghe: “Avevo previsto questo tipo di gara. Lì è simile a Rocca di Capri Leone, con un campo in erbetta di vecchia generazione e la palla che viaggia velocissima. In un campo stretto il vantaggio per la squadra di casa è evidente perché preparata a quelle dimensioni e ai ritmi di giocata. Anche il portiere faceva circolare la palla ai difensori sino alla sua linea di porta, lo puoi fare solo se sei preparato. Ci hanno costretto ad allungarci“. 


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