Chieti, il patron D'Arcangelo: «Non si fa il bene della squadra in questo modo»
Il pareggio contro la Fermana ha lasciato un'amarezza profonda nell'ambiente del Chieti. I neroverdi, dopo un avvio di stagione promettente, sembrano aver imboccato una fase di stallo. A far discutere, oltre al risultato, sono state le forti critiche rivolte sui social a un giovane calciatore della squadra.
Di fronte a questa situazione, il patron Altair D'Arcangelo è intervenuto con un post sui social, rivolgendo un appello ai tifosi: "C'è una differenza sostanziale tra i commenti che si fanno al bar e quelli sui social. Al bar, sono chiacchiere tra amici, confinate a un piccolo gruppo. Ma sui social, ogni parola è pubblica, letta da tutti, e per questo assume un peso diverso".
D'Arcangelo ha condannato con fermezza gli attacchi personali subiti dal giovane calciatore: "Ho letto con dispiacere delle critiche pesanti gettate su un singolo giocatore, per di più molto giovane, nonostante l'intervento dei suoi familiari. Questo non è tifo. Non si fa il bene della squadra in questo modo".
Il patron del Chieti ha invitato i tifosi a un atteggiamento più costruttivo: "Esprimere un disappunto è legittimo, ma ci sono modi e modi per farlo, senza colpire personalmente chi, con impegno, indossa la nostra maglia. Le critiche, se fatte con rispetto e spirito costruttivo, possono essere utili. Diversamente, diventano solo un ostacolo".
D'Arcangelo ha concluso il suo intervento sottolineando l'importanza dell'unità e del sostegno reciproco: "Diversamente da chi critica, io apprezzo chi si è messo a disposizione nonostante la poca esperienza e la giovane età, perché il gruppo glielo ha chiesto. Questo è lo spirito che serve: mettersi in gioco per la squadra, accettare le difficoltà e crescere insieme".