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Brini: «Ancona? Speravo di vedere di meglio. Divario tra D e C non è così ampio»

di Elena Carzaniga

Nella sfida casalinga di sabato scorso dell'Ancona con la Civitanovese, c'era in tribuna un tifoso speciale dei dorici: l'allenatore, ed ex estremo difensore, Fabio Brini.

Al Corriere Adriatico ha rilasciato una lunga intervista a tal riguardo: «Speravo di vedere qualcosa di meglio. È stata una partita difficile per i dorici, mi sarei aspetta to una manovra più veloce per  aiutare gli attaccanti. Invece  troppo spesso lo sviluppo delle azioni era lento, si è data la possibilità alla difesa avversaria di  sistemarsi, riconquistare palla e di ripartire».

Attacco sterile? «No, le punte devono essere messe in condizione di ricevere palla anche per vie centrali. La manovra dell’Ancona viaggia per lo più per linee esterne, così spesso diventa prevedibile. Qualche pallone in verticale coinvolgendo gli attaccanti nella manovra potrebbe aiutarli ad entrare nel vivo del gioco, anche come alternativa alla palla sull’esterno».

Campionato? «C’è una spaccatura fra le prime e le altre. Samb e Chieti affronta no le partite con una determinazione maggiore. Ci sono valori
diversi però anche l’atteggia mento mentale e le motivazioni fanno la differenza. Mi sembra una buona Serie D, non vedo un divario così ampio con la C».


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