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BREAKING NEWS - Arriva la penalizzazione per un club del girone I di Serie D

di Michele Caffarelli

Una sanzione che pesa quanto un macigno, nonostante l'importo irrisorio alla base della controversia. La Città di Gela si vede infliggere un punto di penalizzazione dal Tribunale Federale Territoriale per una vicenda che affonda le radici in una gestione societaria ormai superata, ma le cui conseguenze ricadono inevitabilmente sull'attuale dirigenza e sulla squadra impegnata nel campionato di Serie D.

La decisione, ufficializzata attraverso il comunicato della Lega Nazionale Dilettanti del 23 dicembre, arriva nel momento della ripresa dell'attività agonistica dopo la pausa natalizia, gettando un'ombra sulla chiusura del girone d'andata. Insieme alla decurtazione in classifica, il provvedimento prevede un'ammenda pecuniaria di 300 euro e quattro mesi di inibizione per il presidente pro tempore Giovanni Vittoria.

Al centro della vicenda figura una somma di appena 500 euro, dovuta a Manrico Messina, calciatore tesserato per il club nella stagione sportiva 2023/24. L'inadempienza contrattuale era stata già accertata dal Collegio Arbitrale LND-AIC, che aveva emesso un lodo arbitrale vincolante per la società siciliana. Il termine stabilito per procedere al saldo era di trenta giorni dalla pronuncia arbitrale, ma il pagamento non è mai stato effettuato nei tempi previsti dalla normativa federale.

La difesa presentata dalla società gelese ha cercato di giustificare l'omissione sostenendo che il calciatore fosse divenuto "irreperibile" e che non fosse disponibile un codice Iban aggiornato per procedere al bonifico bancario. Una linea argomentativa che non ha trovato accoglimento presso la Procura federale, la quale ha ritenuto sussistenti i presupposti per il deferimento.

Il dispositivo del Tribunale Federale Territoriale non lascia spazio a interpretazioni alternative. Nelle motivazioni della sentenza, i giudici hanno evidenziato come la società avrebbe potuto facilmente superare l'ostacolo burocratico: «Sarebbe bastato effettuare il bonifico sull'Iban già comunicato ed utilizzato in precedenza, per traslare sul debitore ogni conseguenza negativa di un eventuale mancato perfezionamento del pagamento».

Il collegio giudicante ha inoltre respinto ogni possibile attenuante legata al successivo versamento della somma, chiarendo in modo inequivocabile i termini della questione: «La fattispecie si perfeziona con la scadenza del termine per il pagamento e il Codice di Giustizia Sportiva non prevede il versamento successivo come causa di esclusione della punibilità». In altre parole, l'eventuale adempimento tardivo dell'obbligazione economica non cancella la violazione regolamentare già consumata.

La penalizzazione avrà un duplice effetto temporale. Se da un lato verrà formalmente scontata nel corso della stagione sportiva 2025/2026, dall'altro incide immediatamente sul bilancio del girone d'andata appena concluso. Il Gela, che aveva chiuso la prima metà del campionato con 25 punti, si ritrova ora con un bottino ridotto a 24 punti, una modifica che potrebbe influenzare la percezione del percorso della squadra e la programmazione tecnica per il prosieguo della stagione.

L'aspetto più paradossale della vicenda risiede nel fatto che l'attuale dirigenza del Gela non ha alcuna responsabilità diretta nella genesi del contenzioso. La controversia con l'ex calciatore Messina risale infatti a un periodo in cui alla guida della società sedeva Maurizio Melfa, con uno staff tecnico completamente differente rispetto all'attuale. Trascorsi oltre due anni da quei fatti, è una compagine societaria profondamente rinnovata a dover subire le conseguenze di pendenze pregresse.

Questa situazione solleva interrogativi più ampi sulla gestione delle transizioni dirigenziali nel calcio dilettantistico e sulla responsabilità oggettiva delle società sportive, indipendentemente dai cambi di governance. Il sistema delle sanzioni federali, per sua natura, colpisce l'ente giuridico nella sua continuità, prescindendo dalle persone fisiche che ne assumono la guida nei diversi momenti storici.

La vicenda della Asd Città di Gela rappresenta un esempio significativo di come debiti contratti in passato possano generare ripercussioni concrete e pesanti anche a notevole distanza temporale. Per una cifra che, nel contesto dell'economia calcistica professionistica risulterebbe irrisoria, una società impegnata in un campionato impegnativo come la Serie D si trova a dover fare i conti con una penalizzazione che incide sul morale della squadra, sull'immagine del club e sulla classifica.

Il caso evidenzia inoltre la rigidità del sistema sanzionatorio sportivo, che applica conseguenze automatiche una volta scaduti i termini stabiliti dalla normativa, senza possibilità di graduare la sanzione in base all'entità dell'inadempienza o alle circostanze sopravvenute. La giustizia sportiva, in questo senso, si dimostra inflessibile nell'applicazione delle norme, privilegiando la certezza del diritto rispetto a valutazioni di carattere equitativo.

Per il Gela, ora, si apre la necessità di voltare pagina rapidamente, concentrandosi sul campo e sulla seconda parte di stagione, con la consapevolezza che il punto perso in questa circostanza rappresenta un fardello evitabile se solo le pendenze del passato fossero state gestite con maggiore attenzione amministrativa.


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