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Barletta, il diggì Camicia: «Club sano. L'obiettivo resta la Serie C»

di Davide Guardabascio
Fonte: Corriere dello Sport

Una conferenza stampa per fare chiarezza sull’addio di Pavarese, sulla possibilità di ingresso di nuovi investitori e sulla volontà di continuare a far bene dopo il bel successo sul Bitonto. Quella che sta per chiudersi è stata per il Barletta una settimana movimentata. A mettere ordine ci ha pensato il direttore generale Beppe Camicia.

A lui il compito di raccontare i motivi che hanno spinto Pavarese a salutare dopo appena tre mesi e mezzo di lavoro. «Gigi - ha spiegato Camicia - era sofferente, stava vivendo un periodo particolare e non aveva la serenità necessaria per affrontare la pressione della piazza. Per questo motivo ha deciso di dimettersi». Alla base della scelta di Pavarese ci sarebbero dunque motivazioni personali e a nulla sono valsi i tentativi di convincerlo a tornare indietro messi in campo dello stesso direttore generale. «Abbiamo lavorato due mesi insieme nella massima collaborazione, ho provato a fargli fare un passo indietro ma non è stato possibile».

Chiusa anzitempo l’era Pavarese bisognerà voltare pagina e farsi trovare pronti per la prossima finestra di mercato. Camicia ha assicurato di non voler ricoprire l’incarico di direttore sportivo e allo stesso tempo ha evidenziato come la società abbia già le idee chiare su come agire, sia nella scelta del nuovo uomo mercato che in quelli che dovranno essere gli interventi sulla rosa a disposizione di mister Ginestra.

Mercato e non solo. Camicia ha anche affrontato i temi relativi ai possibili investitori interessati a rilevare il club biancorosso. Tra le ipotesi emerse, quella riconducibile al presidente della fu Viterbese Marco Romano e quella relativa a un fondo americano del quale però non si conosce l’identità.

«Che il Barletta faccia gola a possibili acquirenti non mi sorprende - ha sottolineato Camicia. Tutto questo certifica il buon lavoro che stiamo svolgendo al di là di quello che può essere il risultato sportivo. I numeri di questa piazza sono sotto gli occhi di tutti ed è normale che possano interessare a qualcuno. Posso dirvi però che ad oggi non c’è nulla di concreto. La nostra è una società sana che non ha bisogno di essere venduta, se si dovesse presentare una buona opportunità la ascolteremo e faremo le nostre valutazioni. L’obiettivo resta quello di raggiungere il professionismo con una struttura pronta a farlo»


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