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Ancona, Guerini: «Mercato? C'è da mettere mano a questa squadra. Dovessi decire io... un attaccante ed un portiere»

di Massimo Poerio

Conferenza stampa questa mattina in casa Ancona. Allo stadio Dorico a metterci la faccia e parlare è Vincenzo Guerini, presidente onorario e responsabile tecnico del sodalizio ionico. Una lunga conferenza stampa con diversi argomenti trattati, a partire dall'imminente apertura del calciomercato di riparazione.

«Abbiamo passato un momento di difficoltà per i risultati che non arrivavano – ha spiegato Guerini, come ripreso da Centropagina.it –, però siamo restati molto compatti, il gruppo è solido. Non abbiamo dovuto fare nessun tipo di intervento di richiamo, tutti si sono comportati benissimo. Poi magari non siamo tutti soddisfatti, ci piacerebbe giocare meglio, ma non si può avere tutto. Sembra che siamo usciti dal momento critico, siamo in linea con quelli che sono i programmi di inizio stagione, dal punto di vista sportivo. Gadda è stato molto chiaro a inizio stagione e il mio compito è stato quello di stare vicino al gruppo, e di programmare per il futuro una società forte. Perché senza quella non si va da nessuna parte».

Sulla prossima finestra di calciomercato: «C’è da mettere mano a questa squadra. Ma la domanda che mi pongo è: vale la pena forzare la società per arrivare, magari, quinti invece che sesti? Guardo più avanti, mi piacerebbe forzare la società a primavera, per la prossima stagione. Oppure se si fa una scelta ora, bisogna farla pensando anche all’anno prossimo. Farei pochissimi cambiamenti ma buoni. Siamo già troppi. Ma l’anno prossimo sarò estremamente esigente. Chiederò un budget diverso da quello di quest’anno. Poi non sarà detto che chi spende di più vince, ma me la voglio giocare. Voglio che l’Ancona l’anno prossimo sia competitiva, magari insieme ad altre due, o tre, o quattro squadre».

Di sicuro servono un attaccante ed un portiere: «Laukzemis sembrava un po’ frastornato, Gadda ha fatto bene a dargli un po’ di riposo, gli altri due (Bianchi e Bellucci junior, ndr) si sono comportati bene. È un ruolo troppo delicato e importante, non si può più sbagliare. Ma Laukzemis sono convinto che farà carriera, magari in questo contesto non è andato così bene. Sono molto titubante sul cambiarlo, non è facile trovare un portiere forte, ma se dovessi decidere io direi attaccante e portiere. E nient’altro. Con qualche uscita. Ci siederemo con la società e vedremo. Ma per adesso non ho grosse pretese. Per quello che so c’è disponibilità a cercare di mettere mano alla squadra, se gli presentiamo un piano. Sono stanco di vedere sette giocatori in tribuna. Siamo ventotto, ma dovevamo fare così, all’inizio, non dimentichiamoci da dove siamo partiti».

Sul futuro della società Ancona: «Sono spesso in contatto con il sindaco, anche lui è chiamato a dare risposte. Che pretendo nella costruzione della società per l’anno prossimo, perché ci dia una mano su varie cose, come il campo di allenamento, che ci deve essere e le chiavi dobbiamo averle noi, come gli sponsor. Ma queste cose non voglio saperle a giugno, le voglio sapere prima. Non per fare polemica, ma se non ci saranno queste condizioni, allora tornerò a casa. Perché non serve essere in tanti per arrivare a metà classifica in serie D. Se non rimango vuol dire che la società può permettersi questo. Che va bene per tanti ma non per me. Non avrebbe senso alla mia età che restassi qui per vivacchiare in serie D».


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