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Albenga, mister Fossati: «Sentivamo la responsabilità di fare bene al ritorno in categoria dopo 33 anni»

di Redazione NotiziarioCalcio.com
Fonte: ivg.it

In ritiro in Piemonte da sabato, l’Albenga teneva molto a questa giornata: il ritorno in Serie D dopo 33 anni non si voleva sbagliare. E così la squadra ingauna si è fatta trovare pronta riuscendo a portare a casa un risultato utile da neopromossa sul campo del Borgosesia. Il rammarico, tuttavia, è presente perché i bianconeri erano in vantaggio sino al 91esimo, ovvero quando il colpo di testa di Pietro Maselli non si è insaccato in rete per il pareggio last minute

Un “dolce amaro” Fabio Fossati ha analizzato così il match: “I primi minuti si è avvertita un po’ di emozione. Sentivamo la responsabilità di fare bene al ritorno in categoria dopo 33 anni, essendo anche impegnati in una trasferta difficile preparata bene. Poi ci siamo rilassati mentalmente e abbiamo iniziato a produrre. Un gran gol di Barranco ha poi susseguito a diverse occasioni per raddoppiare, compresa una traversa clamorosa. Non ci siamo riusciti e così, come un grande classico, è arrivata la beffa da corner dove non abbiamo lavorato bene. Ci meritavamo di vincere ma il calcio è anche questo, peccato“.

Una buona presenza ingauna sugli spalti nonostante la distanza ed un caldo estivo ancora presente: “Sono stati tutti quanti favolosi. Non mi aspettavo tutta questa partecipazione e il loro tifo ci ha accompagnato per tutta la partita. Voglio ringraziarli di cuore e sono ancora più dispiaciuto che non sia arrivata la vittoria. Spero al più presto di farne una per dedicargliela“.

E gli scettici sono stati convinti? Fossati però fatica a comprendere come possa esserci scetticismo: “Pensiamo di aver allestito una buona squadra, con tanti giovani, che può raggiungere l’obiettivo: fare un campionato sereno rimanendo lontani dalle zone pericolanti. Ora mancano due punti all’appello, ma pazienza magari qualche volta ci capiterà a favore. Oggi c’erano tanti esordienti in categoria che hanno bisogno di fare gavetta dentro al campo. Ci si deve conoscere per creare sinergia, capendo che si può essere determinanti. Noi lavoriamo per alzare la qualità di un gruppo volenteroso, sappiamo bene che bisognerà soffrire perché tutti lo faranno. Il percorso da fare è chiaro, gli scettici facciano pure delle passeggiate in riva al mare“.


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