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Acireale, si dimette il diggì Leonardo: «Clima difficile non sono sereno»

di Michele Caffarelli

La stagione dell'Acireale è iniziata in maniera tribolata. Prima le dimissioni del diesse Meli e del tecnico Facciolo (Leggi qui l'articolo completo pubblicato su NotiziarioCalcio) ad inizio luglio, ed ora, a meno di un mese di distanza, arrivano quelle del direttore generale Pasquale Leonardo che ha comunicato alla società l'intenzione di lasciare l’incarico.

“Da settimane, ormai, si vive un clima difficile in città”, ha dichiarato Leonardo a margine della decisione. “Quella che poteva, e doveva, essere una normale dialettica all’interno dell’ambiente calcistico, in cui una Società rende note le sue dinamiche interne e comunica le conseguenti intenzioni, è esplosa in un susseguirsi di polemiche che hanno reso l’ambiente, per me, molto pesante. Mi rendo conto di lavorare male in queste condizioni, e lavorare male nell’ambito di ruolo importante come il mio significa danneggiare l’Acireale e, prima ancora, arrecare un danno al lavoro dei tanti che stanno dando l’anima per un progetto nel quale continuano a credere come hanno fatto nel corso della straordinaria annata affrontata insieme. Il Direttore Generale è una guida, che ha sulle spalle oneri prima ancora che onori, e non può permettersi di vacillare.

“Da giorni abbiamo avviato, con il Presidente Di Mauro e i responsabili dei vari settori, una lavoro di transizione per permettere l’uscita della mia figura mantenendo stabile l’assetto societario, e rafforzandolo allo stesso tempo.

“Non sarei andato via se non avessi avuto la certezza di lasciare l’Acireale in condizioni migliori di quelle nelle quali sono arrivato. Lo faccio adesso, con la consapevolezza di avere la possibilità di iniziare un’altra avventura nell’ambito calcistico, ringraziando tutti quelli con i quali in questo anno mi sono trovato a collaborare ad Acireale. Tutti, quelli che ci sono stati e quelli che ci sono adesso, mi hanno permesso di lavorare bene e di continuare a crescere. Abbiamo fatto cose straordinarie, impensabili un anno fa, rimettendo in piedi una Società sofferente, risanandola e rilanciandola.

“Sono davvero dispiaciuto per questo allontanamento, ma la mancanza di serenità determina giocoforza un cattivo modo di procedere: il primo ad accorgersi di questo sono stato io, e ho reso chiaro che così sarei stato più che altro un peso.

“So che chi prenderà il mio posto farà più che bene, e questo mi restituisce una parte di quella serenità perduta”.


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