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Acireale, l'incubo degli scontri diretti: troppi punti persi con le rivali

di Cristo Ludovico Papa

La stagione dell'Acireale continua a essere caratterizzata da una preoccupante tendenza che rischia di compromettere seriamente gli obiettivi di salvezza: la squadra granata ha accumulato numerose sconfitte proprio negli scontri diretti contro le formazioni che occupano le posizioni basse della graduatoria.

I numeri parlano chiaro e delineano un quadro allarmante per la compagine siciliana, che nelle partite più importanti per la corsa alla permanenza nella categoria ha dimostrato evidenti difficoltà. Le battute d'arresto sono arrivate sia tra le mura amiche che in trasferta, evidenziando una fragilità che potrebbe rivelarsi fatale quando si tireranno le somme a fine stagione.

Al proprio stadio, l'Acireale ha dovuto incassare tre sconfitte particolarmente dolorose: quelle rimediare contro Castrumfava, Messina e Gelbison rappresentano altrettante occasioni mancate per consolidare la propria posizione e allontanarsi dalla zona calda della classifica. Ma è lontano dal proprio pubblico che la situazione appare ancora più critica: i due ko subiti rispettivamente sul campo dell'Enna e contro la Vigor Lamezia hanno ulteriormente aggravato un bilancio già deficitario negli scontri che potremmo definire salvezza.

L'unica soddisfazione in questa particolare classifica degli scontri diretti è arrivata contro il Paternò, attualmente ultimo in graduatoria. Una vittoria che, per quanto importante, non può certo bastare a bilanciare il conto negativo accumulato contro le altre concorrenti dirette nella battaglia per evitare i playout.

Questa serie di risultati negativi non costituisce solo un dato statistico fine a se stesso, ma rappresenta una concreta minaccia per il futuro della squadra. Ogni punto lasciato per strada contro avversarie dirette vale doppio nella corsa alla salvezza: significa non solo non averlo conquistato, ma anche averlo regalato a chi condivide lo stesso obiettivo di permanenza nella categoria.

La preoccupazione maggiore riguarda proprio il momento finale della stagione. Quando arriverà maggio e sarà tempo di bilanci definitivi, questi punti perduti potrebbero pesare come macigni. Gli spareggi salvezza sono uno spettro concreto che aleggia sulla squadra granata, e la differenza tra una tranquilla salvezza diretta e la necessità di giocarsi tutto negli spareggi potrebbe essere proprio rappresentata da quelle partite perse contro chi lotta per lo stesso traguardo.

Il calendario ora propone un'altra occasione per invertire questa tendenza. Domenica prossima l'Acireale sarà impegnato in trasferta sul campo del Ragusa, in quello che si configura come l'ennesimo scontro diretto di questa travagliata annata. Sarà un banco di prova fondamentale per verificare se la squadra ha metabolizzato gli errori del passato e se è in grado di reagire quando la posta in palio è alta.

La sfida contro il Ragusa assume quindi un significato che va oltre i tre punti: rappresenta l'opportunità di dare una svolta a questa serie negativa negli scontri salvezza e di lanciare un segnale forte sia alla classifica che all'ambiente. La necessità di un riscatto è evidente, così come la consapevolezza che non ci sia più tempo da perdere.

Per l'Acireale, la capacità di invertire questo trend negli scontri diretti rappresenta probabilmente la chiave per determinare il proprio destino. Le prossime settimane saranno decisive per capire se la squadra granata avrà la forza mentale e tecnica di affrontare con maggiore determinazione ed efficacia quegli scontri che, fino a questo momento, si sono rivelati un vero e proprio tallone d'Achille.


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