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Union Brescia, Corini: «Siamo in una situazione terribile per le assenze, ma questi ragazzi hanno un cuore enorme»

di Redazione Notiziario del Calcio

Il ritorno di Eugenio Corini sulla panchina dell'Union Brescia non poteva avere un epilogo più intenso. La vittoria ottenuta contro l'Inter U23 rappresenta un concentrato di emozioni, sofferenza e resilienza, elementi che il tecnico ha voluto sottolineare con forza nella conferenza stampa post-partita. In un momento di estrema emergenza numerica, la squadra ha risposto presente, regalando al proprio allenatore un esordio (o meglio, un ritorno) indimenticabile.

«È stata una settimana davvero complicata. E per questo la vittoria ricopre un significato ancora maggiore», ha esordito Corini, visibilmente sollevato per il risultato ottenuto nonostante le tantissime avversità. Il mister ha voluto dedicare un ringraziamento speciale ai suoi calciatori per l'atteggiamento mostrato in campo: «Mi avevano detto al mio arrivo che si trattava di un gran gruppo e lo spirito e il cuore che ci stanno mettendo in un momento particolarmente delicato come questo certifica che è proprio così. Cuore sì, ma anche grande consapevolezza perché hanno fatto una partita ordinata, attenta».

L'analisi del tecnico si è poi spostata sulla gestione dei singoli, costretti a fare gli straordinari a causa di una lista di indisponibili definita «davvero terribile». Corini ha citato i casi di Zennaro e Sorensen, reduci da una sola seduta di allenamento, e il sacrificio estremo di alcuni pilastri: «De Francesco al quale avevo chiesto 10 minuti e ne ha giocati 80… Senza parlare di Pilati che era fuori da nove mesi ed è entrato con una mentalità eccezionale». Anche le condizioni di Rizzo e Giani, non ancora al top, hanno costretto il mister a soluzioni d'emergenza che però hanno premiato la sua visione: «Riuscire a fare queste cose in piena difficoltà, da allenatore mi gratifica molto».

Oltre l'aspetto tattico, a dominare la giornata è stata la componente affettiva. Per Corini, tornare in quello stadio ha significato riaprire lo scrigno dei ricordi: «Già arrivare in pullman, rivedere il “mio” spogliatoio e sentire il canto dei tifosi è stato davvero emozionante. La loro stima in me mi riempie di responsabilità ma anche di calore». Un legame con la piazza che sembra non essersi mai spezzato e che oggi funge da benzina per un progetto ambizioso: «In società c’è la volontà di fare le cose giuste».

Dopo la battaglia, il meritato riposo. L'allenatore ha deciso di premiare il gruppo con un piccolo extra prima di rimettersi al lavoro per la seconda parte di stagione: «Ai ragazzi ho concesso un giorno in più, se lo sono meritato. Ma dal 29 si riparte forte». L'obiettivo è chiaro: trasformare l'entusiasmo di questo successo nella base solida su cui costruire il futuro dell'Union Brescia.


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