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Turris, lo stadio diventa un incubo: ora la Serie C è davvero a rischio

di Matteo Ponciroli

La questione stadio sta diventando davvero spinosa in casa Turris, che continua a ricevere una raffica di "no" sulla concessione di altri impianti. La società campana ha un disperato bisogno di indicare uno stadio a norma per potersi iscrivere alla prossima Serie C, entro le prossime due settimane. Allo stadio Amerigo Liguori infatti sono in atto lavori di ammodernamento, che potrebbero anche finire entro l'inizio della prossima stagione, ma che nonostante i più di 2 milioni di euro spesi potrebbero rivelarsi inutili. Secondo tuttoturris.com infatti, anche terminare i lavori al Liguori in tempo per settembre non salverebbe la Turris. Il motivo è una negligenza relativa alla pratica per il rilascio della certificazione sull’omologazione del manto erboso artificiale (FIFA Quality Pro), inoltrata con colpevole ritardo. Tale pratica, infatti, richiedi tempi lunghi e andava avviata molto prima, come aveva ricordato l’ingegnere Vigiani, rappresentante della Lega Pro, nell’ultimo sopralluogo effettuato al Liguori a metà giugno, soprattutto perché l’installazione del sintetico era già avvenuta da 10 mesi. Una dimenticanza che sta costringendo la società di Torre del Greco ad una affannosa ricerca di un impianto alternativo da indicare nella domanda di iscrizione per la Lega Pro. Ricerca per il momento totalmente vana: nelle ultime ore i rifiuti di  Rieti, Salerno e Bisceglie, si sono aggiunti ai precedenti di Pagani e Benevento. Ai campani rimangono due settimane per trovare un impianto alternativo, per evitare di vedersi sfumare tra le mani l'opportunità di tornare a giocare tra i professionisti dopo 19 anni, per una banale negligenza.


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