Triestina e Siracusa deferite: irregolarità amministrative e ritardi nei pagamenti
La giustizia sportiva ha rivolto la propria attenzione verso due club di Serie C, entrambi coinvolti in presunte violazioni di carattere amministrativo e finanziario che hanno portato al deferimento davanti al Tribunale Federale Nazionale Sezione Disciplinare. L'iniziativa della Procura Federale è scaturita dalle segnalazioni pervenute dalla Commissione Indipendente per la Verifica dell'Equilibrio Economico e Finanziario delle Società Sportive, organismo preposto al controllo della regolarità contabile e gestionale dei club professionistici.
Le società finite sotto la lente d'ingrandimento sono la Triestina, militante nel Girone A, e il Siracusa, impegnato nel Girone C del terzo livello del calcio italiano. Entrambe le formazioni dovranno rispondere di irregolarità che riguardano sia aspetti documentali sia la gestione dei pagamenti verso tesserati e istituzioni previdenziali.
Per quanto riguarda il club giuliano, i riflettori si sono concentrati su Marco Margiotta e Oliver Marc Centner, entrambi amministratori delegati della società. A loro carico è stata formulata una duplice contestazione. La prima riguarda il mancato adempimento di un obbligo documentale fondamentale: non avrebbero provveduto, entro la scadenza tassativa del 30 novembre 2025, al deposito della relazione contenente il giudizio della società di revisione sulla situazione patrimoniale intermedia riferita al 30 settembre 2025.
Si tratta di un documento cruciale nel sistema di controlli previsto dall'ordinamento sportivo, che permette di monitorare costantemente lo stato di salute economica dei club attraverso verifiche periodiche certificate da professionisti esterni. Il mancato rispetto di questa scadenza rappresenta una violazione delle norme federali che impongono trasparenza e puntualità nella rendicontazione finanziaria.
Ma le contestazioni non si fermano qui. Gli stessi dirigenti sono stati deferiti anche per irregolarità nella modalità di pagamento degli stipendi ai tesserati. Secondo quanto emerso dalle verifiche, le mensilità di settembre e ottobre 2025 sarebbero state corrisposte attraverso bonifici bancari effettuati da conti correnti differenti rispetto a quello ufficialmente intestato alla U.S. Triestina Calcio 1918 s.r.l. e specificamente dedicato al pagamento degli emolumenti.
Questa prassi viola le disposizioni federali che impongono l'utilizzo di conti correnti dedicati per garantire tracciabilità e trasparenza nelle operazioni finanziarie relative ai compensi dei tesserati. La norma è stata introdotta proprio per evitare confusioni amministrative e assicurare che i flussi di denaro destinati agli stipendi siano facilmente identificabili e controllabili dagli organismi di vigilanza.
La società Triestina è stata a sua volta deferita sia a titolo di responsabilità diretta, in quanto ente per cui operano i dirigenti contestati, sia a titolo di responsabilità propria per le irregolarità commesse nella gestione amministrativa.
La situazione del club siciliano presenta caratteristiche diverse ma altrettanto gravi dal punto di vista delle norme federali. Al centro delle contestazioni c'è Alessandro Ricci, presidente della società, accusato di non aver rispettato scadenze finanziarie essenziali per la regolarità amministrativa del club.
Secondo quanto riportato nel deferimento, Ricci non avrebbe provveduto, entro il termine del 16 dicembre 2025, al pagamento degli emolumenti dovuti ai tesserati per le mensilità di settembre e ottobre 2025. Una violazione che assume particolare gravità nel contesto dell'ordinamento sportivo, dove il rispetto dei termini di pagamento degli stipendi rappresenta uno degli obblighi primari per garantire la regolarità dei campionati.
A questa contestazione se ne aggiunge un'altra di natura fiscale e previdenziale: il presidente del Siracusa non avrebbe adempiuto al versamento dei contributi INPS e delle ritenute IRPEF relativi alle medesime mensilità. Si tratta di obblighi che riguardano non solo la sfera sportiva ma anche quella civilistica e fiscale, con implicazioni che travalicano il perimetro della giustizia federale.
Il mancato versamento di contributi previdenziali e ritenute fiscali costituisce una violazione particolarmente seria, poiché danneggia non solo i tesserati, che vedono compromessa la propria posizione contributiva, ma anche l'erario e gli enti previdenziali. Anche in questo caso, la società Siracusa è stata deferita sia per responsabilità diretta, in relazione alle condotte del proprio presidente, sia per responsabilità propria.
Entrambi i casi evidenziano il funzionamento del sistema di vigilanza economico-finanziaria predisposto dalla Federazione Italiana Giuoco Calcio. La Commissione Indipendente per la Verifica dell'Equilibrio Economico e Finanziario delle Società Sportive svolge un ruolo centrale nel monitoraggio costante delle società professionistiche, verificando il rispetto degli obblighi amministrativi, contabili e finanziari previsti dalle norme federali.
Quando emergono irregolarità, la Commissione segnala i casi alla Procura Federale, che valuta se sussistano i presupposti per il deferimento al Tribunale Federale Nazionale. Quest'ultimo organo avrà il compito di esaminare le contestazioni, ascoltare le difese delle parti coinvolte e decidere eventuali sanzioni, che possono spaziare da multe pecuniarie fino a penalizzazioni in classifica o, nei casi più gravi, all'esclusione dai campionati.
Il sistema mira a garantire la sostenibilità economica del calcio professionistico italiano, prevenendo situazioni di dissesto finanziario che potrebbero compromettere la regolarità delle competizioni e danneggiare tutti gli stakeholder coinvolti: dai tesserati ai tifosi, passando per creditori e istituzioni.
Ora la parola passa al Tribunale Federale Nazionale Sezione Disciplinare, che dovrà valutare le prove raccolte e le eventuali giustificazioni fornite dalle società e dai dirigenti coinvolti. Le sanzioni potrebbero variare in base alla gravità delle violazioni accertate e all'eventuale recidiva.
Per entrambi i club, militanti in un campionato competitivo come la Serie C, le conseguenze potrebbero essere significative. Eventuali penalizzazioni in classifica avrebbero ripercussioni immediate sulle ambizioni sportive, mentre sanzioni pecuniarie andrebbero ad aggravare una situazione finanziaria già evidentemente delicata, come testimoniato dalle stesse violazioni contestate.
La vicenda rappresenta un ulteriore esempio della complessità gestionale che caratterizza il calcio professionistico italiano, dove anche club di terza serie devono confrontarsi con obblighi amministrativi e finanziari stringenti. Il rispetto delle regole non è solo una questione formale, ma rappresenta la condizione indispensabile per garantire la credibilità e la sostenibilità dell'intero sistema calcistico nazionale.