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Trento, Giacca: «Se siamo uniti... questo Trento è come un bambino che sta imparando a camminare»

di Redazione Notiziario del Calcio

Il presidente del Trento, Mauro Giacca, ha tracciato un bilancio della stagione in corso, esprimendo fiducia nel lavoro svolto dalla squadra, pur riconoscendo la notevole difficoltà del Girone A di Serie C. Le sue dichiarazioni, rilasciate ai microfoni di Radio Dolomiti e riprese sulle pagine del “Corriere del Trentino”, riflettono un mix di orgoglio e la richiesta di maggiore pazienza e supporto da parte dell'ambiente.

«Come tutti gli anni il girone A è molto difficile», ha esordito Giacca, per poi evidenziare la solidità dimostrata dal suo gruppo: «La nostra squadra sta lavorando bene, in dieci partite abbiamo perso solo due volte e neppure troppo meritatamente, anzi avrebbe meritato almeno quattro punti in più».

L'attenzione si è poi focalizzata sulla prestigiosa sfida in arrivo contro il Vicenza, un incontro che aggiunge un sapore speciale per via dei molti ex coinvolti. Il presidente ha sottolineato la rilevanza dell'impegno: «Ci saranno quattro ex (Cappelletti, Dalmonte, Pellegrini e Capone) e sarà un onore misurarci con una squadra del loro livello». Non mancano, peraltro, gli ex nella sponda avversaria, a partire dalla dirigenza: «Loro invece avranno Zamuner, il nostro ex direttore che ha fatto molto bene da noi, e Rada, che qui ha dato un grande contributo».

Una delle principali cause dell'attuale posizione in classifica, secondo il presidente, è la sfortuna che sta penalizzando eccessivamente l’attacco aquilotto. «Insieme a Pergolettese e Arzignano abbiamo preso otto pali in dieci partite: la dea bendata non ci ha assistito, ma la fortuna prima o poi girerà», ha ribadito Giacca.

Al termine del suo intervento, Mauro Giacca si è rivolto direttamente ai sostenitori del Trento, vestendo i panni del tifoso e chiedendo un cambio di prospettiva e unione di intenti, specie nei momenti più delicati.

«Un messaggio ai tifosi? Se siamo uniti anziché criticare capiamo che questo Trento è come un bambino che sta imparando a camminare», ha esortato il presidente, manifestando una forte emotività verso le sorti del club: «io ne soffro tantissimo, sono il primo tifoso e vorrei più positività».

L’appello mira a una comprensione più profonda del percorso intrapreso, riconoscendo che la crescita richiede tempo e sostegno incondizionato. «Parlo come Mauro Giacca, uno dei tanti tifosi di questi colori: stiamo costruendo qualcosa di importante, e mi auguro che la gente lo capisca», ha concluso, ribadendo la determinazione della società a gettare le basi per un futuro ambizioso, ma chiedendo all'ambiente di remare nella stessa direzione.


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