Trento-Dolomiti Bellunesi, Bonatti non si arrende nonostante l'emergenza: «Incerottati ma con una forza caratteriale enorme»
L’ultimo atto prima del brindisi natalizio si preannuncia come una vera e propria prova di resistenza per la Dolomiti Bellunesi. La squadra guidata da Andrea Bonatti si appresta a vivere l'ultima trasferta dell'anno solare sul difficile campo del Trento, con il fischio d'inizio fissato per sabato 20 dicembre alle ore 14:30. Una sfida che mette in palio punti pesanti per la classifica, ma che per i bellunesi arriva nel momento di massima emergenza dal punto di vista dell’organico.
Allo stadio "Briamasco", i padroni di casa attendono gli ospiti forti di un ottavo posto consolidato e di una marcia interna che incute timore. I trentini precedono i dolomitici di tre lunghezze, rendendo lo scontro diretto un crocevia fondamentale per le ambizioni di metà stagione. Tuttavia, il tecnico Andrea Bonatti deve fare i conti con un’infermeria che non accenna a svuotarsi, complicando non poco i piani tattici della vigilia.
Le defezioni pesano come macigni in ogni reparto. A centrocampo mancheranno certamente Mazzocco e Masut, mentre il settore offensivo dovrà fare a meno del peso di Toci e Scapin. Non va meglio nel pacchetto arretrato: restano sotto osservazione e in forte dubbio i difensori Mondonico e Gobetti, oltre all'estremo difensore Consiglio, già costretto al forfait durante il riscaldamento dell'ultima gara contro l'Union Brescia. Anche sulle corsie esterne la situazione è critica, con Antonello che non naviga in condizioni ottimali.
Nonostante il quadro clinico precario, mister Bonatti non cerca alibi: «All’appuntamento arriviamo incerottati ma desiderosi di dare vita a una grande partita, nonostante le difficoltà numeriche. Ci giocheremo il tutto per tutto con le nostre idee e la nostra forza caratteriale». Una dichiarazione d'intenti che sposta l'attenzione dalla conta dei disponibili alla qualità della prestazione mentale richiesta ai superstiti.
L’avversario di turno è in salute, reduce da una vittoria cinica contro il Cittadella e da un prezioso pari esterno sul campo del Renate. Il Trento tra le mura amiche è quasi una sentenza, avendo ceduto il passo solo a corazzate come Inter Under 23 e Union Brescia. «È una squadra che gioca bene tecnicamente e in velocità», ha analizzato Bonatti, sottolineando come sia imperativo «sfoderare un atteggiamento molto preciso dal punto di vista tattico» per limitare le folate offensive dei locali.
Il piano gara dei bellunesi passerà necessariamente dal controllo del gioco. Le statistiche parlano chiaro: il Trento domina il possesso palla interno con una media del 60%. Per Bonatti, la chiave sta proprio nel ribaltare questo canovaccio: «Dovremo essere bravi a togliere loro la palla. A questo proposito, stiamo pensando di modificare qualcosa sotto il profilo tattico, in modo da essere più precisi nei nostri sviluppi. Nelle ultime ore che ci separano dalla partita, valuteremo se questi correttivi saranno i più efficaci da utilizzare nell’arco dei 90 minuti».
La sosta natalizia, in questo senso, appare come un'oasi nel deserto per una squadra che ha speso tantissimo. Il tecnico ha voluto rendere merito al percorso fatto finora dai suoi ragazzi: «Hanno tirato a lungo la “carretta” e sono già riusciti a fare qualcosa di fantastico. Avere questi punti, a una giornata dal termine del girone d’andata e nonostante i vari problemi di infortuni, è molto positivo. Anche perché la crescita è continua».
In chiusura, Bonatti ha lanciato un messaggio che va oltre il rettangolo verde, guardando alla tempra morale del suo spogliatoio: «Servirà un ultimo sforzo. Ed è pure da simili difficoltà che si capirà il tipo di traiettoria di questo gruppo. Perché le difficoltà ci sono sempre: nel lavoro, nello sport, nella quotidianità. A fare la differenza è il modo in cui si affrontano».