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Ternana, la Curva Nord dice no alle squadre B: "Un calcio senza anima"

di Redazione Notiziario del Calcio

La partita tra Ternana e Milan Futuro, valida per la prima giornata di campionato di Serie C, si è trasformata in un palcoscenico di protesta. La Curva Nord rossoverde, da sempre voce critica e portatrice di valori autentici, ha scelto di manifestare il proprio dissenso contro l'introduzione delle squadre B nel campionato professionistico.

Un boicottaggio simbolico

La decisione di entrare allo stadio solo al 15esimo minuto rappresenta un gesto simbolico ma forte. Gli ultras ternani vogliono così sottolineare il loro disappunto nei confronti di un calcio che, a loro avviso, sta perdendo di autenticità e sta dando sempre più spazio agli interessi economici delle grandi società.

Le ragioni della protesta

Le motivazioni che hanno spinto la Curva Nord a protestare sono molteplici:

Mancanza di merito sportivo: Le squadre B accedono ai campionati professionistici senza aver conquistato la promozione sul campo, sottraendo così un posto a squadre storiche e blasonate che invece hanno dimostrato di meritare la categoria.

Degradazione del calcio: L'introduzione delle squadre B, secondo gli ultras, rappresenta un ulteriore passo verso la commercializzazione del calcio e la perdita dei valori tradizionali.

Danno al calcio dilettantistico: Le squadre B rischiano di assorbire talenti e risorse dal calcio dilettantistico, compromettendo lo sviluppo dei vivai e la crescita dei giovani calciatori.

Un malcontento diffuso

La protesta della Curva Nord della Ternana non è un caso isolato. In tutta Italia, infatti, si stanno moltiplicando le manifestazioni di dissenso contro le squadre B. Tifosi e addetti ai lavori lamentano una perdita di identità e di passione, e chiedono un calcio più autentico e meno legato agli interessi economici.


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