Spal, il ds Casella: «Non possiamo permetterci di avere queste due facce della medaglia»
La Spal, dopo una serie di risultati positivi, è tornata a incappare in una sconfitta pesantissima, subendo un netto 5-1 sul campo del Pontedera. Una prestazione che ha lasciato l'amaro in bocca a tifosi e società, tanto che il direttore sportivo Alex Casella ha voluto prendere le distanze dai suoi giocatori, assumendosi le proprie responsabilità.
"Avere tanti giocatori fuori non può essere né una scusante né un alibi", ha esordito Casella ai microfoni della stampa. "Dobbiamo analizzare la gara con grande rammarico e lucidità e se abbiamo fatto un prestazione del genere le colpe partono da me e arrivano fino a chi lavora tutti i giorni al campo. Non siamo riusciti a trasmettere l'importanza di questa partita contro una squadra ferita come il Pontedera, a far capire che serviva lo stesso tipo di mentalità delle ultime tre partite".
Il dirigente biancazzurro ha poi sottolineato come la squadra abbia mostrato due facce completamente diverse: "Non possiamo permetterci di avere queste due facce della medaglia, dal poter fare risultato con tutti al rischiare di prendere sei o sette gol come stasera. Se non capiamo l'importanza di preparare la partita, viverla come fosse l'ultima della stagione, diventiamo superficiali, facendo della figure colossali".
Casella ha poi puntato il dito contro l'espulsione di El Kaddouri: "Un giocatore come Omar non può fare una cosa del genere. È un momento delicato, ci sta accettare l'errore di un ragazzo più giovane, ma da un elemento cosi importante ed esperto, inserito per ribaltare il risultato, ci aspettiamo una lucidità diversa".
Il direttore sportivo ha infine ammesso le difficoltà della squadra nel gestire le situazioni di svantaggio: "Anche con l'Ascoli avevamo ripreso la partita dopo lo svantaggio, ma quando per noi il risultato diventa negativo noi usciamo dal campo completamente. Come ho detto: perdere ci sta, ma bisogna stare in campo e dimostrare di essere squadra. Se tiriamo una linea a oggi c'è il fatto che nella difficoltà ci disgreghiamo".