«Scoccia perdere dopo aver giocato alla pari per 90 minuti»: l'amarezza di Stefano Vecchi
Il sipario sul 2025 dell'Inter U23 si chiude con una sconfitta di misura sul campo dell'Union Brescia, un risultato che lascia l'amaro in bocca per quanto espresso nell'arco dell'intero confronto. Al termine della sfida, l’allenatore Stefano Vecchi ha analizzato la prova dei suoi ragazzi in conferenza stampa, mettendo in luce sia i progressi di un gruppo giovanissimo, sia quei limiti d'esperienza che, in un campionato ostico come la Serie C, finiscono per pesare come macigni.
«La prestazione nel complesso è stata positiva, abbiamo giocato con impegno e personalità», ha esordito il tecnico nerazzurro, sottolineando come la squadra non abbia affatto sfigurato di fronte a un avversario costruito per il salto di categoria. «Purtroppo ultimamente stiamo commettendo delle ingenuità che ci costano sempre molto caro. Anche oggi, in una gara a mio avviso giocata in parità contro una squadra partita con l’ambizione di vincere il campionato, ce la siamo giocata». Secondo Vecchi, la differenza l'ha fatta la precisione negli ultimi sedici metri, solitamente un punto di forza dei suoi: «Abbiamo avuto qualche buona opportunità per concludere dal limite dell’area, generalmente la qualità che abbiamo nei ragazzi che sono arrivati al tiro di solito ci premia, invece oggi non siamo stati precisi».
L'allenatore ha poi evidenziato i punti deboli strutturali di una formazione che paga inevitabilmente dazio sul piano della malizia e della struttura: «Siamo caduti su alcuni difetti che abbiamo. A volte siamo poco attenti, a volte sulle palle inattive paghiamo la fisicità e questo è anche normale. Perdere una partita quando si è giocato alla pari per 90 minuti scoccia». Un rammarico che non cancella però la soddisfazione per un percorso che resta virtuoso, nonostante le amnesie delle ultime uscite.
Un passaggio fondamentale della disamina di Vecchi ha riguardato l'identità della squadra e la pressione costante a cui sono sottoposti i giovani talenti dell'Inter. «Dobbiamo staccare adesso un attimo, i nostri ragazzi sono sempre impegnati e sotto pressione, tra chi va in Prima Squadra e chi in Primavera, poi gli allenamenti, le Nazionali», ha spiegato il mister, invocando una pausa rigenerante. L'obiettivo è ripartire con una mentalità ancora più agguerrita, facendo leva su numeri che testimoniano la coraggiosa linea verde del club: «Oggi avevamo 7/11 che l’anno scorso facevano la Primavera: non è banale e non è scontato per l’U23 avere così tanti ragazzi che l’anno scorso giocavano in Primavera. Calarsi in questa realtà non è facile, e oggi l’hanno fatto molto bene».
In vista del nuovo anno, la ricetta di Vecchi è chiara: eliminare quei cali di tensione che stanno vanificando le ottime prestazioni: «Ultimamente stiamo pagando amnesie e situazioni dove non metti tutta l’energia e l’attenzione che andrebbe messa, e poi lo paghi».