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Salernitana, mister Raffaele: «Poteva finire col pallottoliere, ma abbiamo rischiato la beffa»

di Redazione Notiziario del Calcio

La vittoria della Salernitana contro il Foggia lascia in dote tre punti pesanti, ma anche una riflessione profonda su quanto prodotto e quanto sprecato dai granata.

Al termine del match, il tecnico Giuseppe Raffaele ha analizzato la prestazione dei suoi uomini con estrema franchezza, non nascondendo un pizzico di apprensione per il finale di gara e guardando con fiducia al percorso di crescita di un gruppo che considera ormai solido e pronto per le sfide più ambiziose.

«L’analisi è molto facile. Non siamo riusciti a chiudere la partita e il gioco del calcio riserva spesso la beffa in extremis» ha esordito l'allenatore campano, sottolineando la mole di gioco prodotta dai suoi. «Poteva finire col pallottoliere a nostro favore, invece nell’ultimo minuto è accaduto l’imponderabile con quel flipper nella nostra area di rigore che poteva consentire al Foggia di pareggiare». Nonostante il pericolo corso, Raffaele ha promosso l'atteggiamento dei calciatori: «Non voglio caricare di responsabilità la squadra, abbiamo giocato bene muovendoci con raziocinio, ma se sprechi tanto rischi davvero di non portare a casa punti. Abbiamo sviluppato tanto sotto il profilo del gioco, sbagliando 4-5 gol semplici. Purtroppo il pathos non ci ha consentito di essere lucidi nelle scelte finali».

Tracciando un bilancio del girone d'andata, il mister ha evidenziato come la Salernitana sia pienamente in corsa per l'obiettivo finale, nonostante qualche passaggio a vuoto. «La Salernitana ha fatto un grande girone d’andata dal punto di vista del punteggio. Ho rammarico per qualche pareggio, ma vedo una crescita evidente sotto tutti gli aspetti. Qualche criticità si è ripetuta e abbiamo subito qualche gol di troppo, ma credo ci dobbiamo soffermare anche sulle occasioni che sprechiamo». Raffaele ha poi lanciato una frecciata costruttiva nel confronto con altre piazze: «A me è stato chiesto di essere competitivi. Il Catania un anno fa non ha mai lottato per il primo posto pur avendo lo stesso allenatore, il Benevento ci prova da anni. Abbiamo gettato una base non scontata per potercela giocare fino alla fine».

L'allenatore granata ha voluto fare chiarezza anche sulla sua filosofia tattica, rispedendo al mittente le critiche di chi vede troppi cambiamenti nei moduli: «Il calcio è cambiato, anche chi vince deve lavorare su tutti i sistemi di gioco. Lo schema conta poco, sono i concetti che fanno la differenza. A noi interessa duellare e portare tanti uomini in avanti. Leggo poco, ma non sono d’accordo con chi parla di confusione». Sulle scelte individuali e la gestione della rosa, ha poi aggiunto: «Ho dovuto fare delle scelte dettate anche dagli infortuni e dalla mancanza di ricambi. Mi rendo conto che ci sono giocatori che crescono in corso d’opera e io devo gettarli nella mischia».

Infine, lo sguardo si è spostato sulla situazione clinica e sulle manovre di mercato. «Sono preoccupato per Inglese, conviveva con un problema; Anastasio era in panchina per onore di firma» ha ammesso con preoccupazione. Sul futuro e sui possibili rinforzi, tra cui il nome di Lescano, Raffaele è rimasto cauto ma propositivo: «Fidatevi, abbiamo in dirigenza una persona competente, sprecata per questo ruolo. La società è ambiziosa e il confronto con il direttore è quotidiano. Lescano l'ho avuto due anni, da domani indicheremo le caratteristiche necessarie e forse uscirà qualche nome, ma io credo fermamente nelle risorse che ho già a disposizione».


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