.

La matricola Guidonia fa sognare, Ginestra però frena tutti: «L’obiettivo resta la salvezza. Non siamo il Real Madrid»

di Redazione Notiziario del Calcio

Il pareggio strappato in extremis dalla Juventus Next Gen sul campo del Guidonia Montecelio ha lasciato un sapore estremamente amaro nell’ambiente laziale. La squadra di casa aveva infatti gestito la partita con solidità e controllo fino al gol del pari subito in pieno recupero, un evento che ha impedito al tecnico Ciro Ginestra di essere completamente soddisfatto del risultato finale.

L’allenatore dei laziali ha espresso la sua frustrazione per il modo in cui è arrivato il gol del definitivo 1-1. «Abbiamo preso gol con un mezzo cross, l'unico tiro in porta della Juventus», ha analizzato Ginestra, dipingendo un quadro di beffa calcistica. Pur non essendo stata, a suo dire, la migliore prestazione stagionale sotto il profilo della qualità, la supremazia in campo del Guidonia è stata inequivocabile: «Non è stata la nostra miglior partita ma abbiamo dominato e buttato via due punti. Se fosse finita 5-0 nessuno avrebbe potuto dire niente».

Il tecnico ha poi riflettuto sulla legge non scritta del campo: «il calcio è crudele e se non capitalizzi le occasioni può capitare di venire puniti». Nonostante gli elogi per l’impegno profuso – «Abbiamo fatto una grande partita sotto l'aspetto di squadra» –, Ginestra ha ammesso la presenza di errori tecnici e di finalizzazione, ipotizzando anche che l'inusuale orario di gioco possa aver influito. «qualitativamente abbiamo sbagliato molto, forse ha influito l'orario perché era la prima volta che giocavamo a mezzogiorno e durante la settimana ci siamo allenati ad orari insoliti per abituarci».

Nonostante i difetti, il mister ha voluto difendere a spada tratta i suoi: «Non posso dire niente ai ragazzi per l'impegno che hanno messo, può capitare di sbagliare qualcosa perché non siamo il Real Madrid». E ha voluto ricordare il valore oggettivo dei risultati finora ottenuti: «Ricordo a tutti che, sul campo, abbiamo conquistato 27 punti che non sono pochi, dimostrando di potercela giocare contro tutti».

L’analisi è poi passata a un momento di forte polemica sulle decisioni arbitrali, in particolare in merito al gol annullato a Zuppel per presunto fuorigioco. Ginestra ha sollevato dubbi sull’efficacia delle tecnologie di supporto: «L'arbitro mi ha detto che non ha visto la linea orizzontale e allora mi chiedo a cosa serve il Var». Ha anche accennato, senza volersi dilungare, a una sanzione considerata troppo lieve per una gomitata: «Poi sulla chiamata per la gomitata ha sanzionato il giocatore con un giallo invece che con il rosso, ma non voglio parlare delle decisioni della terna».

Guardando alla classifica, il Guidonia Montecelio, pur essendo una matricola del campionato, si mantiene stabilmente nelle posizioni di vertice. Ginestra ha mantenuto i piedi per terra, invitando alla prudenza e al realismo sugli obiettivi: «Il campionato è molto equilibrato, noi dobbiamo pensare a chi sta dietro di noi e non all'Ascoli, all'Arezzo o al Ravenna». Ha sottolineato che l’attuale posizione è meritata, ma il traguardo primario resta la permanenza nella categoria: «Se ora stiamo guardando avanti è perché ci siamo meritati questa classifica ma l'obiettivo resta la salvezza. Intanto pensiamo a fare più punti possibili da qui al giro di boa e poi tireremo una riga a dicembre per capire come siamo messi».

Il commento più approfondito e critico del tecnico ha riguardato il tema più spinoso del calcio minore: quello delle seconde squadre e delle esclusioni a campionato in corso, riferendosi al caso del Rimini (squadra che il Guidonia aveva incontrato e battuto).

Ginestra ha sostenuto la necessità di solidità e investimenti nel sistema calcistico: «È giusto che il calcio lo faccia chi ha le capacità di poter investire. Qui facciamo tutti questo mestiere per portare da mangiare ai nostri figli, preferisco la Juventus Next Gen perché fa le cose fatte bene a situazioni come il Rimini o quelle di Turris e Taranto lo scorso anno».

Tuttavia, ha criticato aspramente le tempistiche e le modalità delle estromissioni, che inevitabilmente falsano il campionato: «Io sono dell'idea che, una volta iniziato un campionato, si debba finire almeno il girone d'andata per poi azzerare tutto nel girone di ritorno». La rimozione dei punti dovuta all’esclusione del Rimini ha creato disparità che il tecnico non ha digerito. Ha ricordato come fosse un problema noto a tutti: «si era detto che non dovevano più ripetersi i casi Turris e Taranto ma la verità è che tutti sapevano che il Rimini sarebbe saltato durante il campionato ed è stato fatto iscrivere lo stesso».

L’effetto distorto sul Guidonia è stato doppio: la vittoria è stata cancellata e la squadra ha pagato a caro prezzo l’impegno in quella gara. «Noi abbiamo vinto contro di loro, perdendo dei ragazzi per infortunio e abbiamo lasciato punti a casa nelle successive due partite». La chiosa finale di Ginestra è un’amara constatazione dell’ingiustizia subita: «Se avessi saputo che quella partita sarebbe stata cancellata, avrei fatto giocare direttamente la Primavera. La cosa buffa è che lo svantaggio è per chi ha giocato e vinto con il Rimini, che si è visto sottrarre tre punti, mentre il Pineto ci ha perso ma non ha nessuno svantaggio».


Altre notizie
PUBBLICITÀ