I tifosi della Turris sono ormai rassegnati
La situazione della Turris di Torre del Greco si fa sempre più drammatica. Non solo la squadra sta vivendo una profonda crisi sportiva, ma anche il rapporto con la tifoseria è ormai ai minimi termini. L'esasperazione dei tifosi è palpabile e si manifesta in proposte sempre più radicali, volte a punire una gestione societaria ritenuta disastrosa.
Un'esclusione auspicata? La tifoseria corallina, stanca delle continue umiliazioni e delle promesse non mantenute, sembra ormai rassegnata ad un epilogo tragico. Su molti forum e social network, si sta diffondendo l'idea che un'esclusione anticipata dal campionato possa essere considerata, paradossalmente, un male minore rispetto al perdurare di una situazione così insostenibile.
L'ipotesi di privare la proprietà del logo. Una delle proposte più discusse tra i tifosi riguarda il logo della Turris. Dal 2015, infatti, il marchio è di proprietà della tifoseria, che lo concede in comodato d'uso alla società. Alcuni tifosi propongono di revocare questo comodato, privando così l'attuale proprietà di uno dei simboli più importanti del club. Questo gesto sarebbe un modo per affermare una netta discontinuità con una gestione considerata fallimentare e per rivendicare la propria identità.
L'appello al sindaco. Un'altra proposta, che sta guadagnando terreno, è quella di chiedere al sindaco di Torre del Greco, Luigi Mennella, di negare all'attuale proprietà l'uso dello stadio Amerigo Liguori. L'obiettivo non è tanto quello di favorire nuovi investitori, quanto piuttosto quello di impedire che la Turris continui a utilizzare un bene pubblico per portare avanti un progetto sportivo ritenuto ormai fallito.
Una tifoseria stremata. Queste proposte, pur estreme, riflettono lo stato d'animo di una tifoseria ormai stremata. I tifosi della Turris si sentono traditi e umiliati da una gestione che ha messo a repentaglio la storia e le tradizioni del club.