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«Ci aspettavamo di essere più vicini alla vetta», Pasini non si nasconde: la verità su Corini e il futuro

di Redazione Notiziario del Calcio

Il progetto dell'Union Brescia entra nel vivo e il presidente Giuseppe Pasini, intervenuto durante la trasmissione "Parole di Calcio" su Teletutto, ha tracciato una linea netta tra quello che è stato l'emozionante inizio di questa avventura e le sfide che attendono il club nel prossimo futuro. Il numero uno biancoblu non ha nascosto le proprie sensazioni, partendo da quella data che ha segnato la genesi della nuova realtà calcistica cittadina.

«L’emozione più grande è stato il 17 luglio: quando rivedo i filmati di quel giorno mi vengono ancora i brividi», ha confessato Pasini, ricordando l'inizio di un percorso che in meno di mezzo anno ha già prodotto cambiamenti strutturali importanti. «Sono stati cinque mesi importanti: abbiamo costruito un’ottima squadra e un buon settore giovanile», ha aggiunto, sottolineando lo sforzo profuso per rendere l'Union Brescia competitiva su più fronti, inclusa la gestione delle infrastrutture. A tal proposito, il presidente ha confermato che il dialogo per il centro sportivo di Torbole prosegue con ottimismo: «Stiamo discutendo anche per Torbole, sperando che tutto vada per il meglio».

Nonostante il bilancio complessivo sia positivo, Pasini ha analizzato con onestà l'andamento del campionato. Sebbene la squadra stia rispondendo bene, l'ambizione resta quella di primeggiare e la distanza attuale dalla testa della classifica è un elemento su cui riflettere. «L’entusiasmo poi viene con i risultati; ci aspettavamo di essere più vicini ai primi in classifica», ha ammesso il patron, individuando nel fattore sfortuna una delle cause principali del distacco accumulato. «Forse gli infortuni che ci hanno fatto perdere terreno dal Vicenza» sono stati, secondo lui, il vero ostacolo di questa prima parte di stagione, ancor più del recente avvicendamento in panchina.

Proprio sul cambio della guida tecnica, Pasini ha mostrato la sicurezza di chi ha già vissuto situazioni simili in passato: «Non è la prima volta che cambio un allenatore e un po’ sono abituato». L'arrivo di Eugenio Corini sembra però aver portato una ventata di freschezza e fiducia immediata, suggellata dai sei punti conquistati nelle prime due gare della sua gestione. «Ho visto un Corini emozionato e motivato di venire all’Union Brescia: è il viatico perfetto per iniziare», ha commentato con soddisfazione.

Un capitolo fondamentale dell'intervista è stato dedicato al vivaio, un settore che il presidente considera prioritario ma complesso da ricostruire. Pasini ha evidenziato una ferita aperta nel rapporto tra il calcio locale e il territorio: «Il reparto più difficile è il settore giovanile: Brescia negli ultimi anni ha perso la fiducia delle famiglie per far crescere i propri ragazzi». L'obiettivo dichiarato è quello di invertire questa rotta, puntando su valori solidi per reggere il confronto con le potenze regionali. «Noi dovremmo essere molto bravi a creare quei valori per farci avvicinare a squadre blasonate come Atalanta, Verona e Cremonese».

Il presidente non ha nascosto alcune difficoltà incontrate nella transizione dalla FeralpiSalò alla nuova entità, ammettendo che «abbiamo perso alcuni ragazzi nel passaggio tra FeralpiSalò e Union Brescia, ma cercheremo di andare a recuperarli». La missione finale è chiara: ricostruire un senso di appartenenza profondo. «Vogliamo ragazzi orgogliosi di giocare per il Brescia. Questa è una promessa che faccio ai bresciani».

Infine, un passaggio cruciale sulla "casa" del club. La ricerca di una struttura stabile rimane una priorità assoluta per dare continuità al progetto tecnico e societario. «Il centro sportivo è la nostra casa; siamo in trattativa per Torbole Casaglia, anche se non è l’unica alternativa», ha concluso Pasini, chiedendo però pazienza all'ambiente: «Tempo al tempo».


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