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Catania, mister Toscano: «Quando cominci a rifondare un organico di calciatori serve tempo»

di Redazione NotiziarioCalcio.com

Un incontro durato oltre un'ora con i giornalisti sportivi etnei, quello del tecnico Domenico Toscano, avvenuto durante l'evento "Una Penna sotto l'albero", dove ha ricevuto anche un premio dall'Ussi di Catania. Un'occasione per analizzare la stagione del Catania e condividere riflessioni profonde sul suo lavoro.

"Quando cominci a rifondare completamente un organico di calciatori serve tempo. Passa tutto anche attraverso momenti di difficoltà, durante i quali devi individuare le soluzioni e intraprendere una strada ben precisa", ha esordito Toscano, intervistato da La Sicilia. Il tecnico ha sottolineato la fase di crescita della squadra: "Siamo reduci da quattro partite ben disputate, stiamo crescendo e nel contempo stiamo cercando di recuperare i calciatori infortunati per arrivare a una condizione ideale. Con tutti i calciatori dell'organico capiremo a fondo il valore del gruppo".

La sua filosofia calcistica emerge con chiarezza quando spiega: "Il nostro lavoro non è solo la domenica, quella è la fine di un piccolo ciclo di gestione, lavoro, prestazione. Io il calcio lo intendo come una partita a scacchi con mosse e contromosse. Muoviamo le nostre pedine e spesso quello che prepariamo durante la settimana può essere stravolto. Non ci sono più ruoli specifici, ci si cambia di posizione continuamente. C'è uno studio continuo degli allenamenti in funzione del match".

Toscano definisce questa come "la sfida più bella della mia carriera per come è nata e per come sta procedendo". Racconta con passione l'intensità del suo lavoro: "Non si dorme la notte, sono tornato a 15 anni fa all'inizio della carriera. Ogni giorno devi trovare una soluzione e un modo di lavorare diverso, una strategia per ogni gara e una soluzione per ogni calciatore".

Un esempio concreto della sua flessibilità tattica è Jimenez: "Lo abbiamo preso come seconda punta o trequarti e fa anche il centrocampista centrale. In questo caso bisogna fare entrare il calciatore nel ruolo soprattutto curando l'aspetto mentale".


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