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Caso Liguori, l'avvocato Patella: «Padova davvero una delusione»

di Cristo Ludovico Papa

Oggi su CRC, radio partner della SSC Napoli, è intervenuto l'Avvocato Franco Patella, difensore della ragazza che avrebbe subito violenza dal bomber del Padova, Michael Liguori. Il tribunale di Teramo ha emesso giovedì scorso una sentenza di condanna in primo grado a 3 anni e 4 mesi di reclusione per Michael Liguori, attaccante biancorosso, accusato di violenza sessuale aggravata su una ragazza di 14 anni. I fatti risalgono al 5 luglio 2018, quando Liguori, all'epoca diciannovenne e giocatore del Notaresco in Serie D, avrebbe abusato della giovane ad Alba Adriatica, in provincia di Teramo.

Di seguito le parole dell'avvocato: «Caso Liguori? Il trauma della vittima non è andato in prescrizione, ma c'è ancora. La mia assistita non vuol più parlare dell'accaduto. Oggi ha 21 anni e ha la sua vita. Lei ha detto di sentirsi soddisfatta di come ha agito la giustizia che le ha creduta. La verità è stata dimostrata dalle parole della vittima.

Decisioni del Padova? Non mi pronuncio. È una questione societaria. Ognuno decide per conto suo, è una scelta della società. Non la condivido, ovviamente. CI sono tre gradi di giudizio. Noi agiamo in nome della giustizia. La giustizia, del resto, sta facendo il suo corso. Ci pronunceremo in appello e faremo valere le nostre ragioni. C'è solo un fatto in particolare che contesto: il Padova avrebbe potuto porre l'accento sulla tutela dei diritti della donna. La squadra veneta se ne è fregata ed è stata davvero una delusione. Moralmente, il club poteva avere un altro atteggiamento.

La FIGC dovrebbe sospendere chi si macchia di questi reati. La pena è stata troppo mite. La condanna è stata di tre anni e di quattro mesi come richiesto dal pubblico ministero. La pena poteva essere di più anche se veniva applicata la normativa precedente al 2020. Il PM ha richiesto l'equivalenza delle aggravanti contestate con le attenuanti generiche che sono riconosciute dal codice e che sono astratte. Le attenuanti, al momento, non sono individuabili. C'è molto da riflettere».


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