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Brescia, Pasini all'attacco: «Il vostro presidente sta lavorando su più fronti, staff medico e fisioterapisti vanno rivisti»

di Redazione Notiziario del Calcio

La presentazione di Eugenio Corini come nuovo tecnico dell'Union Brescia ha offerto al presidente Giuseppe Pasini l'occasione per fare il punto sulla situazione societaria e sulla drastica scelta di cambiare guida tecnica. Il presidente non ha risparmiato commenti taglienti, ribadendo la sua ambizione e puntando immediatamente a un cambio di mentalità.

Pasini ha aperto la conferenza con un doveroso omaggio al tecnico uscente. "Chiaramente un saluto va anche a Aimo Diana che ha seguito la squadra sia lo scorso anno che quest’anno. Ci dispiace perché dietro un esonero non ci sono responsabilità solo dell’allenatore." Tuttavia, il presidente ha chiarito che la decisione è stata presa in piena autonomia dal consiglio per una ragione ben precisa. "Contro il Lumezzane ho visto una squadra senza anima e molto confusa. Mi sono sentito in dover di prendere in considerazione un cambio in panchina."

Il presidente ha voluto ribadire con chiarezza il suo obiettivo personale e sportivo a Brescia: "Ve lo dico molto chiaramente: io ci sto mettendo la faccia davanti a una comunità di più di un milione di persone. Io voglio vincere e sono venuto a Brescia solo per questo motivo."

L'arrivo di Corini, motivato sia dalla sua "brescianità" sia dalla sua esperienza, è un segnale forte in questa direzione. "Sono molto contento che ci sia qui Corini," ha affermato Pasini, incoronandolo subito: "Ha sposato il progetto Union Brescia: è il mister top di Serie B."

L'assunzione di un allenatore di tale esperienza è stata vista come una mossa necessaria per un progetto ambizioso, anche a scapito di un piano triennale precedentemente stabilito. "Nel momento in cui devi cambiare mister e sei l’Union Brescia, devi andare sull’esperienza perché c’è un progetto molto ambizioso. Portare Corini qui significa alzare il livello dell’organizzazione."

Pasini ha inoltre rivelato il retroscena della scelta, confermando che Corini è sempre stato un nome in cima alla lista, ma ammettendo che non si aspettava un suo assenso: "Sono sincero, non pensavo nemmeno Eugenio potesse prendere in considerazione la nostra proposta."

Un capitolo centrale del discorso di Pasini è stato dedicato alla piaga degli infortuni che affligge la squadra. Come già sottolineato dal nuovo tecnico, il presidente ha rifiutato l'idea che si tratti solo di sfortuna, chiedendo una revisione totale delle procedure: "Ci sono tanti infortuni: non è solo sfortuna, ma è responsabilità di tutto lo staff. Oggi il calcio ci dà le possibilità per analizzare tutto e quindi dovremo agire diversamente."

La critica si è estesa direttamente allo staff medico e ai fisioterapisti: "Anche lo staff medico, come i fisioterapisti, vanno rivisti. Perché i giocatori fermi sono stipendiati e non sono a disposizione."

Nonostante gli infortuni abbiano inciso pesantemente, il presidente è convinto della forza della sua rosa, composta da giocatori con esperienza di Serie B come Vido e Gori: "La nostra è una squadra con giocatori che hanno già fatto la Serie B. [...] Per me la squadra è forte, ha dominato molte partite come a Lecco." Il divario di tredici punti dall'attuale capolista è inaccettabile, specialmente in un campionato dove "non ci stanno i tredici punti" con la rosa a disposizione.

Il presidente ha poi lanciato un appello alla squadra e all'ambiente, trasformando la pressione in un elemento di crescita. "C’è più pressione, ma nella pressione ci devi stare. Fa parte della crescita."

L'invito è a farsi stimolare dall'atmosfera unica del "Rigamonti": "Giocare qua, al Rigamonti, con una curva spettacolare (paghi il biglietto quasi solo per vedere la Curva quando vieni qui) deve essere stimolante." Il cambio in panchina serve anche per dare una scossa a quei giocatori che non hanno ancora espresso il loro potenziale.

Pasini ha ricordato anche l'atteggiamento non gradito mostrato dopo la partita contro l’Ospitaletto, dove ha chiesto ai giocatori di affrontare la Serie C "con il coltello tra i denti." La conclusione è un monito e una promessa: "Io ho fatto un mezzo miracolo qui a Brescia, l’altro pezzo lo deve fare chi va in campo." L'obiettivo minimo, ma importante, è chiaro: "I play-off, con un pubblico come il nostro, ce li giochiamo alla grande."

Infine, il presidente ha fornito un aggiornamento sulle delicate questioni infrastrutturali, confermando la trattativa sul centro sportivo di Torbole: "Abbiamo firmato una lettera di riservatezza tra noi e la controparte su Torbole: siamo in trattativa, insieme alla V e a quello che ci va dietro. [...] Il vostro presidente, in una settimana non facile, sta lavorando anche su altri fronti."


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