Arzignano, il pres. Chilese: «Ci aggrappiamo anche gli specchi per cercare di sopravvivere con le nostre possibilità»
Lino Chilese, presidente dell'Arzignano Valchiampo, ha parlato del ruolino di marcia lusinghiero dei suoi, con 13 punti in otto gare, in vista del derby col Padova, dalle colonne de Il Gazzettino: "Abbiamo fatto male la prima partita, un po’ meglio la seconda ma avevamo davanti il Mantova e quando giochi con un avversario che è più forte ci sta anche di perdere. Poi abbiamo fatto bene trovando squadre della nostra dimensione e squadre con qualche difficoltà come Alessandria e Novara. Ma quando vai a scontrarti con corazzate che stanno in alta classifica sono minime le possibilità che ci restano. Se lo dico per modestia o perché ritengo sia così? Lo dico perché ho settantatré anni e ho giocato a calcio una vita smettendo a livello agonistico a quaranta anni, dopodiché ho fatto l’allenatore per tre-quattro stagioni, il dirigente e sono presidente da ventitré anni per cui conosco il calcio. Quando una società piccola come Arzignano, un paesino di venticinquemila abitanti, fa un miracolo sportivo andando in serie C e cercando di rimanerci, è chiaro che ci aggrappiamo anche gli specchi per cercare di sopravvivere con le nostre poche possibilità".
Pragmatismo nelle parole del numero uno dell'Arzignano, ma anche emozioni vere: "Ci riempie il cuore poter ricevere una società e una squadra importante come il Padova e poterla affrontare nel nostro stadio dopo avere compiuto sacrifici enormi per metterlo a norma. Ripeto, per noi è un orgoglio ricevere il biancoscudo e i suoi tifosi che speriamo siano numerosi. Poi è una partita e la palla è rotonda, anche se è evidente che c’è un divario ed è normale che ci sia. Ma nella vita capita anche che l’Arzignano sia andato a vincere a Vicenza e s’immagini cosa ho provato essendo vicentino ed essendo stato socio del Vicenza: “Adesso posso anche morire”, ho detto".