AlbinoLeffe, parla Andreoletti: «Vogliamo i playoff, la Serie C ha perso la sua vera identità»
Con la chiusura dell'anno solare e il raggiungimento del giro di boa in Serie C, l'AlbinoLeffe si ferma per una riflessione profonda sulla propria identità e sugli obiettivi futuri. Il presidente Gianfranco Andreoletti ha tracciato un bilancio dettagliato che non si limita ai risultati del campo, ma abbraccia l'intera filosofia del club seriano, da sempre un modello di programmazione e valorizzazione del vivaio.
Dopo un 2025 che ha visto la squadra stabilire diversi primati societari durante la gestione di mister Lopez, l'estate scorsa ha segnato l'inizio di un nuovo ciclo tecnico che sta gradualmente trovando la sua quadra. Per i mesi a venire, il patron bluceleste mantiene un profilo pragmatico ma non privo di ambizione. L'obiettivo primario resta la stabilità, ma il sogno di tornare a calcare palcoscenici superiori rimane vivo. «Nel rispetto della nostra tradizione e delle nostre peculiarità, l’aspettativa primaria resta il mantenimento della categoria, che per l’AlbinoLeffe rappresenta una condizione essenziale e tutt’altro che scontata, soprattutto se raggiunta evitando i playout», ha sottolineato Andreoletti, aggiungendo quanto sarebbe gratificante lottare per i playoff e riaffacciarsi in quella categoria che ha visto il club protagonista per molte stagioni.
Uno dei pilastri dell'AlbinoLeffe è senza dubbio la capacità di lanciare talenti nel calcio che conta. I recenti trasferimenti di Mohamed Alì Zoma al Norimberga e di Issa Doumbia al Venezia sono la prova tangibile della qualità del lavoro svolto. Per il presidente, vedere i ragazzi cresciuti nel campus approdare in club blasonati è motivo di vanto, ma anche una necessità strategica: «È motivo di grande soddisfazione perché da un lato offriamo loro opportunità significative di crescita professionale, dall’altro valorizziamo ulteriormente il nostro lavoro. La nostra missione è formare giovani di qualità per la prima squadra e, al tempo stesso, creare opportunità che possano contribuire alla sostenibilità economica della società».
Tuttavia, mantenere questa rotta in un calcio sempre più orientato all'immediatezza e agli acquisti esteri sta diventando una sfida titanica. Andreoletti ha espresso preoccupazione per l'attuale trend del calcio italiano, notando come anche nelle serie superiori si stiano riducendo gli investimenti nei vivai. Questo contesto rende l'AlbinoLeffe Campus ancora più prezioso, un'eccellenza che offre un ambiente formativo completo, sia sportivo che umano. «Senza dubbio è un biglietto da visita che rispecchia pienamente la vocazione dell’AlbinoLeffe ed è un motivo di orgoglio per la società», ha affermato il numero uno del club, evidenziando però che oggi è più difficile far esordire i ragazzi nel calcio professionistico, un aspetto su cui la società intende investire ulteriormente attraverso figure professionali altamente qualificate.
Analizzando la Serie C attuale, Andreoletti non ha risparmiato critiche verso un sistema che sembra aver smarrito la sua vocazione originaria. La categoria, secondo il presidente, sta perdendo il legame con il territorio e la funzione di "palestra" per i giovani italiani a causa di costi crescenti e scelte federali meno lungimiranti. Nonostante ciò, l'AlbinoLeffe non rinuncia ai suoi valori: «Il vero valore dell’AlbinoLeffe risiede nella volontà di lavorare quotidianamente in funzione dei ragazzi, con la finalità di offrire loro un percorso serio, strutturato e coerente».
In vista del 2026, il messaggio rivolto alla squadra è di massima unità dopo un periodo non privo di ostacoli. «In una fase così importante della stagione è fondamentale mantenere compattezza, determinazione e fiducia nel lavoro quotidiano, senza mollare neppure un centimetro», ha esortato Andreoletti, chiudendo poi con un ringraziamento speciale ai tifosi per il loro sostegno incrollabile, auspicando che la loro passione possa essere la spinta decisiva per migliorare costantemente il rendimento sul campo.