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Juventus, Thiago Motta non è Allegri: e c'è la prova

di Cristo Ludovico Papa

La Juventus si prepara a lanciare un nuovo talento nella mischia. Jonas Rouhi, terzino svedese classe 2004, si appresta a fare il suo debutto da titolare nella prossima partita, approfittando del turno di riposo concesso a Cambiaso e di un leggero infortunio occorso a Juan Cabal.

Rouhi, arrivato in Italia nel 2020 per 250 mila euro, ha fatto una rapida ascesa nelle giovanili bianconere. Nella scorsa stagione ha collezionato 32 presenze con la Next Gen, contribuendo con 2 gol e 2 assist alla cavalcata della squadra fino ai playoff.

Questo debutto si inserisce in una più ampia filosofia adottata dall'allenatore Thiago Motta, che non esita a dare spazio ai giovani talenti anche in una squadra già competitiva. La prova che Thiago Motta, al di là dei meme spopolanti su internet che lo vogliono clone di Allegri, di Max ha ben poco. L'approccio di Motta ricorda quello del Barcellona, noto per la sua abilità nell'integrare giovani promesse in una squadra di alto livello.

La strategia sembra essere quella di affiancare 6-7 giocatori di esperienza a elementi più giovani, permettendo a questi ultimi di crescere e assorbire rapidamente, pur concedendosi qualche errore. Questo metodo potrebbe rivelarsi vincente, combinando l'esperienza dei veterani con l'entusiasmo e il potenziale dei giovani.

Nonostante il motto "vincere è l'unica cosa che conta" sia profondamente radicato nella cultura juventina, Motta sembra voler bilanciare questa mentalità con un approccio più progressista, dando fiducia ai giovani talenti più di quanto non si sia fatto in passato.

L'esordio di Rouhi sarà dunque un banco di prova non solo per il giocatore, ma anche per questa nuova filosofia che la Juventus sta abbracciando. Resta da vedere se questo approccio porterà i frutti sperati, coniugando successi immediati e costruzione per il futuro.


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