.

Il Pordenone è risorto: festa al Bottecchia per il ritorno in campo

di Chiara Motta

Domenica scorsa, grandi emozioni per i tifosi del Pordenone, che hanno finalmente rivisto la loro squadra in campo dopo un anno di assenza. Dai fasti dell'era Lovisa al fallimento, fino a questa rinascita in Promozione, il percorso dei neroverdi ha toccato il suo punto più basso prima di ripartire con rinnovato entusiasmo.

La partita contro la Gemonese, vinta per 3-0, ha segnato non solo l'inizio di una nuova era, ma anche il ritorno allo stadio Bottecchia dopo cinque anni e mezzo di esilio tra Udine, Lignano e Fontanafredda. Circa un migliaio di tifosi hanno gremito gli spalti, creando un'atmosfera elettrizzante con coreografie, fumogeni e cori incessanti per tutti i 90 minuti.

L'entusiasmo dei supporter neroverdi ha contagiato anche i giocatori avversari, per i quali giocare in un ambiente così caloroso in Promozione è stata un'opportunità unica. Il ritorno del calcio a Pordenone è stato accolto con grande fervore, come dimostrano gli oltre 200 abbonamenti già sottoscritti.

La sfida per il futuro sarà mantenere alto l'interesse e le presenze allo stadio durante una lunga stagione in una categoria che, visti i recenti trascorsi del club, potrebbe non essere troppo stimolante. Tuttavia, il vero valore aggiunto sembra essere proprio l'ambiente che si è ricreato intorno alla squadra.

Un po' di sano dilettantismo potrebbe rivelarsi benefico per i tifosi, abituati negli ultimi anni a categorie superiori. Allo stesso tempo, la presenza massiccia dei sostenitori del Pordenone potrebbe portare benefici anche alle altre società di Promozione, alzando l'interesse generale per il campionato.

Questa rinascita del Pordenone dimostra come il calcio possa essere molto più di un semplice sport: è un collante sociale, capace di unire una comunità e riaccendere passioni sopite. La strada per tornare ai livelli di un tempo è ancora lunga, ma il primo passo è stato compiuto con entusiasmo e partecipazione.