Giovanni Gallo a NC: "Palermo non tra le favorite nei play-off. Mantova e Juve Stabia? Premio alla lungimiranza"
"Il Palermo potrà sicuramente ottenere una buona posizione nella griglia play-off, magari anche da quarto. Ma a mio avviso le favorite per andare in A saranno altre". Ex Ds dei rosanero, con trascorsi nelle aree tecniche di Lazio, Reggina, Teramo, Carrarese, Licata e Livorno, Giovanni Gallo analizza l'ultimo frammento del campionato di serie B partendo dalla lotta al vertice per la promozione diretta fino ai possibili sviluppi nella post season. "Al Palermo è sempre mancato il salto di qualità decisivo per spiccare il volo - puntualizza -. Forse quella vittoria sfumata in rimonta a Cremona ha fatto perdere un pizzico di solidità mentale alla squadra e qualche certezza. La società, che pure aveva creduto moltissimo nel suo allenatore, ha avvicendato Corini quando oramai il cambio era inevitabile. Di sicuro credo che Lucioni, dopo l'infortunio, non sia stato rimpiazzato a dovere. Lì si poteva intervenire in maniera importante anche perché si sa che per ogni ruolo è preferibile avere delle coppie ben stabilite. In B bisogna avere difese solide per raggiungere certi obiettivi, cosa che è mancata al Palermo che ha preso troppe reti. Davanti Brunori ha assicurato il suo degnissimo bottino di gol, ma da lui ci si aspettava qualcosa in più come leader e trascinatore in campo. Aspetto che forse è mancato, perché poi le sue qualità tecniche sono indiscutibili. Fatto sta che il Palermo ha due tesoretti su cui puntare per il futuro: Soleri e Sebastiano Desplanches, che è un 2003 portiere dell'U21. Venezia e Como, se non dovessero andare subito in A, sono davvero favorite perché giocano bene e hanno una identità ben precisa. E poi occhio alla Sampdoria, che è una grandissima squadra che sta esprimendo finalmente tutto il suo potenziale dopo un campionato difficile. Dovesse entrare nei play-off, anche da una posizione inferiore se la giocherebbe al pari delle altre".
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"Sicuramente sono state premiate idee, competenze e lungimiranza. I complimenti per club, aree tecniche e giocatori sono d'obbligo e in questi casi valgono il doppio. Nella Juve Stabia ho visto continuità e coesione nei momenti difficili. In pochi credevano che le vespe avrebbero retto fino alla fine, specie dopo qualche battuta a vuoto ad inizio girone di ritorno. Per questo bisogna congratularsi col gruppo in primis e col suo condottiero. È piacevole quando determinate strategie societarie poi vengano tradotte in campo dalla sapienza dei protagonisti. È stato bravo il presidente Langella a gettare acqua sul fuoco già dalla scorsa estate, avvertendo sulla priorità di mantenere il club in equilibrio finanziario. E la tifoseria ha di conseguenza capito e supportato anche nei momenti delicati, da piazza matura quale è. Anche il Mantova non ha mai subito contraccolpi dopo un piccolo stop ed è quello il segreto per arrivare a grandi successi. Sul Cesena tutto secondo pronostico. Del resto solo la Torres ha provato ad infastidirlo un po', specialmente all'inizio. Ma non c'è stato campionato. Catania e Crotone sono sicuramente le delusioni più grandi se pensiamo che rischiano l'una i play-out e l'altra addirittura di non fare i play-off. Chi lo avrebbe detto anche solo tre mesi fa? Il Catania ha avvicendato tre allenatori e ha ottenuto pochi riscontri dalla rivoluzione invernale, segno che si è sbagliato molto. Ma poi quando si cambia così tanto in panchina, alla squadra arriva solo un segnale di poca stabilità e pochissime idee chiare. Un po' di delusione c'è anche per la Turris che non è riuscita a dare continuità al bel progetto degli ultimi anni che aveva portato risultati prestigiosi".
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"Un terno al lotto. Taranto e Casertana sono state due belle sorprese e potranno essere le mine vaganti. Ma le pretendenti sono davvero molte, anche negli altri giorni, e stavolta non vedo una sorpresa modello Lecco come possibile vincente. Le big sono tante e non è detto che alla fine trionfi chi arriva secondo nella regular season. Aspettare troppo prima di tornare in pista può essere una incognita, significa perdere ritmo e contatto con la gara agonistica e riprogrammare un piano di lavoro atletico. Ma tutto è aperto, staremo a vedere".
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"Antonini era arrivato tra lo scetticismo generale, poi si è fatto amare col suo entusiasmo e la sua voglia di fare. Diciamo che Trapani e Siracusa sono state nettamente superiore alle altre. Il Trapani però, già costruito per vincere subito, ha avuto in più quella tranquillità e quella sicurezza maggiori nella gestione del campionato che gli hanno permesso di essere continuo ed impietoso. È stato bravo l'allenatore e il gruppo ha dimostrato di avere la mentalità giusta per arrivare fino in fondo. Ma il Siracusa è un progetto che potrà continuare. Piuttosto la svolta la si attende dalla Reggina: quest'anno non è stato positivo, complici la partenza in ritardo e le ovvie difficoltà nell'allestimento della squadra. Ma l'anno prossimo non ci si potrà più nascondere. Difficilmente la piazza digerirebbe un'altra annata anonima e allora spetta alla società essere all'altezza di queste aspettative, peraltro legittime".