.

Nardò, mister De Sanzo a NC: «Pari di Fasano ora deve spingerci. Sall? Geniale, ma ci vuole coraggio...»

di Redazione Notiziario del Calcio

Il Nardò ha recentemente ottenuto un risultato importante, fermando sul pareggio la capolista Fasano nel derby pugliese. Questo 1-1 non solo ha mosso la classifica granata, portando il bottino totale a cinque punti frutto di una vittoria, due pareggi e tre sconfitte nelle prime sei giornate del Girone H di Serie D, ma ha anche dato un segnale importante in termini di carattere e tenuta.

Per fare il punto sulla situazione in casa salentina e analizzare l'andamento altalenante della squadra, noi di Notiziariocalcio.com abbiamo intervistato in esclusiva il mister Fabio De Sanzo, 53enne tecnico dei neretini, che si è soffermato sui margini di crescita della rosa, sulle difficoltà incontrate e sul coraggio di lanciare in campo i giovani talenti.

Le prime sei giornate e il pareggio di Fasano

«Penso che avremmo meritato più punti sul campo; in diverse circostanze siamo stati anche sfortunati. Tante volte, purtroppo, non riusciamo a concretizzare le azioni che creiamo. Abbiamo avuto passaggi a vuoto significativi: in tre partite siamo andati subito sotto dopo appena un minuto e abbiamo subito ben tre gol su calcio d'angolo. Contro il Fasano, poi, abbiamo incassato il pareggio all'ultimo secondo utile. Mi auguro che il nostro cammino possa cambiare a partire dalla prossima domenica. Con il punto conquistato domenica scorsa, l'autostima è salita e adesso mi aspetto una crescita ulteriore».

La prossima sfida contro l'Afragolese

«Sicuramente affronteremo una squadra in un buon momento di forma: hanno già dieci punti in classifica. L'allenatore li schiera bene in campo e si dimostrano una formazione adatta a questa categoria. Ci aspetta una vera e propria battaglia».

Il giovane talento Sall

«È il classico ragazzo geniale, nato per giocare a pallone. Ha una voglia, un entusiasmo e delle qualità notevoli, ma è un talento che ora va 'ovattato': dobbiamo farlo stare tranquillo, perché ci sono già troppe chiacchiere intorno a lui. Ha sedici anni e ci vuole anche coraggio per lanciarlo in campo... In tanti parlano della necessità di far giocare i talenti, ma poi pochi si prendono il rischio sulla loro pelle. Lui, comunque, merita di giocare».

La lotta per la vetta del Girone H

«Ci sono talmente tante pretendenti che è difficile fare un solo nome per la vittoria finale. In questi casi, è un principio fondamentale: il campionato lo vince la società più attrezzata, quella che non ha fretta e che non prende decisioni drastiche alle prime difficoltà. Ci vuole pazienza, la Serie D è un campionato difficile dove non si può pensare di vincere sempre».


Altre notizie
PUBBLICITÀ