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Micciola: «Serie C fucina di talenti, ma limitare le seconde squadre. In D ogni partita è una lotteria»

di Marco Pompeo

Francesco Micciola si è concesso alle domande della redazione di NotiziarioCalcio.com, offrendoci uno spaccato del panorama calcistico italiano con riferimento ai campionati di Serie C e D. Con la sua consueta lucidità e franchezza, l'ex dirigente dell'Ancona ci regala un'analisi della scena calcistica.

Padova, Pescara, Benevento: sono le attuali capoliste dei tre gironi ad essere anche le favorite al salto di categoria?
«Sicuramente, anche se si tratta di gironi complessi dove ci sono tante squadre che possono ambire alla promozione in Serie B. Se guardiamo al girone C, troviamo il Benevento, il Cerignola, l'Avellino, il Monopoli, il Catania e lo stesso Crotone che sta venendo adesso fuori da un periodo negativo, loro sono una buonissima squadra. C'è il Trapani, tutte realtà agguerrite. In testa c'è il Benevento che è un'ottima squadra, che sta facendo molto bene ma il campionato è lungo e difficile. Come il girone B dove il Pescara sta facendo un ottimo campionato però dietro di lei c'è la Ternana, l'Entella, la Torres che non mollano ed è normale sia così. Lo stesso Arezzo, la neopromossa Campobasso che sicuramente sta facendo bene e verrà fuori. Siamo solo alla quindicesima partita, ora il Pescara è prima con logica, meritatamente. Ha un ottimo allenatore, un'ottima società alle spalle. Però è dura anche il girone B. All'inizio la Pianese mi ha sorpreso ed in effetti il loro percorso sin qui è molto buono perché pur essendo una neopromossa sta lottando su ogni campo e può essere la sorpresa del torneo però la vittoria del campionato se la giocheranno fino alla fine Pescara, Ternana ed Entella. Il Padova nel girone A sta facendo benissimo però anche i biancorossi devono confrontarsi con squadre come Vicenza, Feralpisalò, il Trento e fino alla fine sarà combattutissimo anche questo raggruppamento».

C'è qualche squadra che ti è piaciuta particolarmente per il gioco che sta esprimendo?
«Sinceramente il Pescara mi ha colpito per il suo gioco, quando la guardo mi diverte. La stessa Pianese che citavo prima. Entrambe esprimono un buonissimo gioco. Lo stesso Campobasso non mi è dispiaciuto quando l'ho visto. Ci sono tante realtà che stanno venendo fuori da questo punto di vista. Ad essere onesto mi aspettavo qualcosa in più dal Perugia, sono convinto che per l'organico che ha possa fare molto di più. La stessa Spal può fare certamente meglio. Il campionato è lungo ed anche queste squadre possono sul lungo periodo dimostrare il loro valore. Per quanto riguarda il girone C cito il Monopoli che è una squadra attrezzata bene ed è piacevole da guardare. Lo stesso Avellino da quando ha cambiato allenatore sta venendo fuori. Mi aspetto che faccia lo stesso il Catania che ha una signora squadra ed un ottimo allenatore. Il Giugliano, che ho seguito ad inizio stagione, pure all'inizio mi ha colpito l'espressione corale che ha espresso. Mi riservo di vedere dal vivo anche il Benevento che sin qui ho osservato dal video».

Nel tuo database, hai aggiunto molti calciatori interessanti, che magari possano fare carriera?
«Sto vedendo tanti giocatori bravi in serie C. La serie C è un serbatoio importante per la cadetteria e la A. Posso citare Dagasso del Pescara che è un buonissimo calciatore, Mignani della Pianese che è un attaccante che non conoscevo e sta facendo benissimo. Bruzzaniti del Pineto, Montevago del Perugia, Di Nardo del Campobasso, Zoma dell'Albinoleffe, Vlahović dell'Atalanta, Silva del Crotone, ma di proprietà del Torino, esterno molto interessante, Perlingieri del Benevento, Stückler della Giana Erminio ma di proprietà della Cremonese... non posso citarli tutti perché sono tanti e ne dimenticherei qualcuno. I giocatori ci sono e sono pure bravi. Una vera fucina di talenti».

Tema seconde squadre. Il dibattito si sta infiammando tra favorevoli e contrario. Ora si vocifera che anche Napoli, Fiorentina ed Inter ci stiano facendo un pensierino. Così si rischia davvero di uccidere i sogni delle piccole realtà comunali italiane o no?
«Le seconde squadre penso diano lustro al campionato e lanciano tanti giovani. Poi è chiaro che le piccole realtà devono poter sognare, come il Castel di Sangro di una volta. Bisognerà ad un certo punto porre anche dei limiti, perché se la maggioranza dei club di serie A vogliono fare le seconde squadre a quel punto veramente le piccole realtà avrebbero più problemi. Senza dimenticare che non c'è grosso seguito dietro le seconde squadre. Devo poi essere sincero, ho visto il recupero Pescara - Milan Futuro di ieri e francamente nei rossoneri ho riscontrato diverse problematiche. Dovesse essere questo il livello delle seconde squadre allora è meglio fare un campionato a parte per non inficiare il movimento globale della serie C».


Ormai si è sedimentato il capitolo Ancona, tornando indietro c'è qualcosa che faresti in maniera diversa?
«Il capitolo Ancona è ormai chiuso. Probabilmente tornando indietro non inizierei la terza stagione, dopo le prime due ottime. Posso dire che è stata una splendida esperienza, una piazza importante, con un pubblico importante. Ho ancora tanti amici lì».

Entriamo nel capitolo serie D, lei ha scalato letteralmente il calcio dilettantistico per arrivare nei professionisti e quindi conosci bene le sabbie mobili della categoria. Parlando proprio dell'Ancona, ti aspettavi che dal punto di vista sportivo la rinascita sarebbe passata da queste difficoltà che racconta l'andamento in classifica?
«Francamente non posso e non voglio parlare di ciò che non conosco. Solo chi è all'interno dell'Ancona oggi può sapere le difficoltà che hanno incontrato, sempre che le abbiano incontrate perché io questo non lo so. Se parliamo esclusivamente di classifica, dall'esterno possiamo dire solo che forse serviva qualche giocatore esperto in più. Hanno cominciato in ritardo è vero, ma è altrettante vero che il mercato è praticamente sempre aperto».


Come si programma la vittoria di un campionato come la serie D?
«Difficile. Il campionato di serie D perché a dicembre si rinforzano un po' tutte e spesso cambiano i valori in campo. Chi ha un gruppo squadra più coeso secondo me vince il campionato, perché questo porta ad una maggiore continuità di risultati».

Sappiamo che segue da sempre il girone "F" che l'ha visto grande protagonista in passato. Cosa ci dice di questo torneo?
«La Sambenedettese sta avendo quella continuità di cui parlavo prima. Il Chieti però è molto vicino, il Teramo è interessante e L'Aquila la metto tra le candidate al titolo finale. I rossoblù sono due partite che non prendono gol, dal cambio in panchina con De Feudis. Per me sono queste squadre che si giocheranno la promozione diretta in Serie C fino alla fine».

Sorprese?
«Se di sorprese possiamo parlare, dico Atletico Ascoli e Fossombrone che stanno facendo un buonissimo campionato ed esprimono un buon calcio».

E poi c'è chi come Fermana e Notaresco fanno fatica
«È ciò che può accadere quando si gioca un campionato molto equilibrato. Ogni partita è veramente una lotteria. Non sai mai cosa può succedere. Anche se si incrociano squadre con una classifica molto differente non c'è nulla di scritto a priori, ogni partita fa storia se. Il campionato è ancora lungo è che fa fatica ora ha tutto il tempo per recuperare. La classifica del resto è molto corta, basta una vittoria per fare un balzo in avanti».

Nel massimo torneo dilettantistico nazionale c'è qualche squadra, come in C, che l'ha colpita per il gioco espresso?
«Devo essere sincero, in serie D non ho visto grandissime prove corali. Mi pare che, almeno per quanto ho visto io, siano più i colpi dei singoli a fare ancora la differenza che non il gioco espresso da una o più squadre. Forse l'eccezione è il Teramo che è la squadra che esprime il gioco più divertente, ogni volta che vedo i ragazzi di Pomante, vedo una squadra molto organizzata».

Sul suo futuro professionale cosa ci dice?
«Dico che in estate ho avuto qualche chiacchierata con club di serie C che non si è concretizzata ed adesso sono in attesa di qualcosa di interessante».


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