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Taranto, il pres. Ladisa: «Vinceremo la guerra, il prossimo anno saremo in Serie D»

di Redazione Notiziario del Calcio

La famiglia Ladisa traccia la rotta per il futuro della SS Taranto, presentando un piano industriale ambizioso che punta a restituire al club e alla città la centralità sportiva che meritano. In una conferenza stampa fiume, i vertici societari hanno illustrato un progetto che va ben oltre il semplice risultato domenicale, mettendo sul piatto investimenti importanti e una visione a lungo termine che abbraccia infrastrutture, settore giovanile e il ritorno nel calcio professionistico.

Il fulcro della strategia del gruppo Ladisa prevede un investimento di 8 milioni di euro distribuiti nei prossimi otto anni. Gran parte di queste risorse sarà destinata allo scouting e alla creazione di un centro sportivo d'avanguardia, completo di convitto, con l'obiettivo di trasformare Taranto in un punto di riferimento per l'intera area del Sud Italia. «La creazione di un centro sportivo con convitto per la crescita dei giovani e uno stadio capace di ospitare eventi internazionali» è il pilastro su cui si fonda l'idea di una società solida e moderna. Per quanto riguarda lo stadio "Erasmo Iacovone", l'intenzione del gruppo è quella di ottenerne la gestione per un periodo di 25-30 anni, trasformandolo in un asset strategico per la crescita economica del club.

Nonostante l'attuale distacco di sette punti dalla vetta nel campionato di Eccellenza, la proprietà non ha alcuna intenzione di fare passi indietro. Al contrario, la sfida per il ritorno in Serie C, fissata entro i prossimi tre o quattro anni, è più viva che mai. Tuttavia, non sono mancate parole dure nei confronti dell'attuale organico. La società ha lamentato una mancanza di costanza e di mordente in alcuni elementi della rosa: «Questi calciatori sanno farsi pagare bene e l'azienda rispetta puntualmente tutti i pagamenti», è stata la sferzata del presidente, che ha poi aggiunto: «Dal punto di vista della tecnica la nostra squadra ha una competenza superiore rispetto alle altre, ma dal punto di vista motivazionale c'è una amnesia. Ho racchiuso il tema in tre parole chiave: responsabilità, disponibilità e amor proprio».

Anche il direttore Danilo Pagni ha sottolineato la necessità di una svolta mentale immediata: «Sappiamo che abbiamo delle criticità, dobbiamo diventare squadra e accelerare il percorso di crescita perché questa squadra non è stata costante». A pesare sulla classifica attuale, secondo la dirigenza, sarebbero anche i troppi torti arbitrali subiti: «Puntualmente ci sono errori arbitrali evidenti, palesi; oggi non stavamo parlando di sette punti, stavamo parlando di altro», ha rimarcato Vito Ladisa, chiedendo maggiore trasparenza anche nei confronti delle altre realtà del girone.

In chiusura, nonostante le difficoltà incontrate in questa fase di avvio, il presidente ha voluto lanciare un messaggio di estrema fiducia a tutto l'ambiente ionico, garantendo che il traguardo della categoria superiore non sfuggirà. «Non voglio peccare di presunzione: anche questa volta vinceremo la guerra», ha dichiarato con fermezza, assicurando che il Taranto giocherà in Serie D nella prossima stagione sportiva.


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