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Bellomo aspetta il Bari

di Maria Lopez
Fonte: gazzetta dello sport

A 27 anni si può ancora ripartire. Ritrovare le giuste motivazioni, ricominciare a credere in sé stessi. A metà carriera si ha il dovere di provarci. Forse, anche per questo Nicola Bellomo vuole tornare a casa. Rivestire la maglia biancorossa, la sua prima maglia. Riprendersi gli applausi della sua gente. Quelli che non ha più trovato in altri posti.

Motivi. I suoi amici sono convinti che Nicola non veda l’ora di tornare. Nonostante il quasi certo destino dei biancorossi,la prospettiva di affrontare un campionato in Serie D. Perché a Salerno (avrebbe firmato una scrittura privata con la Salernitana già nello scorso gennaio, prima di accettare la parentesi di qualche mese nella Sambenedettese) è quasi ai margini del gruppo di Stefano Colantuono.

Ma ci sarebbero motivi più importanti, di carattere personale, che lo spingono nuovamente verso il suo mare, le viuzze di Bari vecchia che lo hanno visto crescere, i colori mai dimenticati. E allora il peso specifico della categoria è uguale azero. Senza contare che cercare di rinascere, a braccetto con il Bari, darebbe un senso vero al suo percorso.

Dall'esordio alla Serie A. Non è poi così lontano quel pomeriggio del 16 maggio del 2009, quando, con il Bari già promosso in Serie A, Antonio Conte gli regalò l’esordio in Serie B, contro il Modena (4­1). Il premio alle qualità di Bellomo, alla trafila consumata nelle giovanili biancorosse, pareva l’avvio di un cammino dorato. Dopo una fruttuosa esperienza con il Barletta di Lello Sciannimanico, l’estroso centrocampista diventò protagonista in biancorosso con la «penalizzata» squadra di Vincenzo Torrente (51 presenze e 8 reti in 2 stagioni). Erano tempi cupi per la società di Matarrese, occorreva fare cassa per iscriversi al campionato e così il d.s. dell’epoca, Guido Angelozzi, sacrificò il gioiellino barese cedendo al Torino la metà del suo cartellino, in cambio di poco più di un milione di euro (cash). Linfa vitale per quel Bari. Mentre le porte della Serie A si spalancarono davanti al ragazzo della città vecchia. Ma il sogno durò lo spazio di un mattino, il tempo di realizzare un gran gol contro l’Inter e il club granata lo cedette allo Spezia.

La quarta volta. Dopo un’altra illusione nella massima categoria con il Chievo, a gennaio 2015 Nicola Bellomo decise di ricominciare da Bari per la terza volta. In prestito per pochi mesi, senza lasciare particolari impronte. Il gioiellino era cresciuto, non mantenendo tutte le promesse. Negli ultimi 3 anni ha cambiato casacca 4 volte:Ascoli,Vicenza,Alessandria e Sambenedettese. Poche gioie, tante amarezze. E allora la quarta volta con il suo Bari potrebbe essere quella giusta per dare una svolta alla carriera.


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