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Non solo serie D: Il Matelica punta a diventare scuola calcio d’élite

di Francesco Vigliotti

Correva l’anno 2016 quando la Società Sportiva Matelica Calcio decide di investire sugli impianti al Giovanni Paolo II realizzando un manto in erba sintetica di nuova generazione, 4 spogliatoi per le squadre, 2 per gli allenatori, una segreteria per il settore giovanile, un magazzino e una sala stampa ed un impianto fotovoltaico per la produzione di energia elettrica.  L’esigenza era, ed è ancora, quella di permettere al maggior numero di ragazzi di giocare a calcio creando appunto spazi idonei.  Secondo la filosofia biancorossa il percorso di crescita societario passa anche e soprattutto per i tecnici e collaboratori che mettono a disposizione le loro competenze per raggiungere gli scopi prefissati. Da tempo la S.S. Matelica è stata riconosciuta come scuola calcio, ma è giusto, secondo la società del patron Mauro Canil, puntare sempre più in alto. Con questa ottica nasce la volontà di intraprendere il percorso per avere il riconoscimento di scuola calcio d’élite. A parlare di settore giovanile e di scuola calcio è il professor Alberto Virgili che è il responsabile tecnico del settore giovanile biancorosso.

Professor Virgili è giunto alla terza stagione alla guida del settore giovanile del Matelica, quali sono state le principali novità introdotte da quando è arrivato?

Innanzi tutto vorrei ringraziare la società per la fiducia accordatami e rinnovata nel corso degli anni. All’inizio di questo percorso ho cercato di analizzare cosa ereditavo dalle passate gestioni per poi capire come e dove migliorare il percorso del settore giovanile sia dal punto di vista tecnico e metodologico, sia da quello educativo. Negli anni abbiamo mantenuto i parametri della scuola calcio chiedendo ai tecnici e ai genitori di condividere un percorso basato su un metodo d’insegnamento innovativo che mette al centro del progetto il ragazzo e che prevede un approccio fatto di domande anziché di soluzioni. I dirigenti, molto numerosi e presenti, hanno condiviso le linee guida su quelle che sono buone pratiche organizzative. Siamo coscienti di essere comunque “dilettanti” ma allo stesso tempo tutti i dirigenti della società garantiscono professionalità e programmazione. Ci tengo a ringraziare il preside e le insegnanti dell’istituto comprensivo “E. Mattei” che ci hanno permesso di inserirci nelle scuole di diverso grado con i nostri tecnici al fine di aumentare le ore di pratica sia per i ragazzi che già svolgono attività sportiva, sia per coloro che non praticano. Considero queste attività un importante momento di confronto e un’opportunità in più per tutti di affacciarsi al mondo sportivo. Un’altra novità importante è stata quella di introdurre i test motori differenziati per fasce di età che ci permettono di individuare il profilo motorio/tecnico dei ragazzi. I risultati ottenuti ci consentono da una parte di impostare una    programmazione dimensionata e specifica per gli atleti, dall’altra di poter dare ai genitori una consapevolezza sulla crescita dei propri figli che poi in autonomia potranno approfondire con specialisti del settore medico. Inoltre non sono mancate iniziative a sostegno del sociale che hanno visto i ragazzi più grandi, under 17 e under 19, presenziare in alcuni momenti specifici dell’anno le strutture a sostegno degli anziani presenti nel Comune di Matelica.

Come sceglie i suoi collaboratori, nello specifico quali caratteristiche devono avere?

La scelta dei collaboratori non è mai cosa semplice; prima di tutto valuto l’aspetto caratteriale, la voglia di mettersi in gioco, la tollerabilità al sacrificio e alla condivisione; poi tutto quello che è l’aspetto tecnico fatto di competenza e applicazione dei concetti condivisi nella programmazione annuale. Due nuove figure sono entrate a far parte del nostro settore giovanile: il Prof. Omar Ippoliti, responsabile dell’attività di base e dell’area fisico motoria e Stefano Serangeli responsabile dell’area scouting.

Omar Ippoliti è sul campo quotidianamente per assistere e coordinare gli allenamenti delle varie categorie di base dove la metodologia dell’allenamento e dell’insegnamento condivisa dovranno fare la differenza nel medio lungo termine. Stefano Serangeli ha il compito di muoversi sul territorio provinciale e regionale per osservare e selezionare i migliori profili per il Matelica, inoltre cura i rapporti con le società professionistiche per agevolare il passaggio di atleti del nostro settore giovanile che potenzialmente potrebbero ambire a palcoscenici più importanti.

Che tipo di ambiente è quello matelicese e come ha risposto ai cambiamenti che lei ha apportato?

A Matelica si vive un ambiente molto attento al mondo calcistico, simile alle “piazze” del sud italia, sempre molto calde, dove tutti conoscono le sorti del Matelica calcio. Questa caratteristica va valorizzata facendo attenzione che non diventi opprimente. I cambiamenti portano sempre qualche disagio, cerchiamo di gestirli al meglio facendo capire che le scelte hanno sempre una logica e vengono attuate per avere un miglioramento per il collettivo calcistico matelicese.

Una grossa novità per questa stagione appena iniziata è quella che la S.S. Matelica ha intrapreso il percorso per ottenere il riconoscimento di scuola calcio d’élite. Cosa comporta?

Sì abbiamo deciso di fare un ulteriore salto di qualità, infatti la scuola calcio di élite rappresenta il più alto riconoscimento della Federazione Italiana Giuoco Calcio e prevede una serie di requisiti molto restrittivi e peculiari che la S.S. Matelica, con il lavoro svolto, li ha soddisfatti tutti ed ha raggiunto anche la “maturità” organizzativa e tecnica per poter ambire a questo traguardo. La Scuola Calcio d’Elite, inoltre, da l’opportunità alla nostra società di poter programmare iniziative interessanti che approfondiremo più avanti.


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