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Si riparte da Dortmund, ancora una volta…

di Jacopo Pellicciotta

Dortmund, 28 luglio 1962, a Westfalenhallen si approva la fondazione della Bundesliga. Dopo una crisi calcistica dovuta alla scarsa organizzazione e dopo la delusione dell’eliminazione al Mondiale cileno, si decide di prendere in mano la situazione. La prima Bundesliga si svolge, perciò, in previsione dell’annata ’63-’64, dopo quella crisi che aveva visto la Germania nei bassofondi a livello organizzativo e di conseguenza anche a livello di conquiste nel panorama calcistico. Nella prima giornata il primo gol della storia della Bundesliga lo trova Timo Konietzka, fa l’attaccante e gioca al Dortmund.

Destini che si incontrano quando il 16 maggio 2020, si riprende dal massimo campionato tedesco, stavolta non dopo una crisi calcistica a livello di singola nazione, ma di una strage mondiale ricca tuttora di dubbi e incertezze. Forse l’unica certezza che rimane è la forza che ci ha trasmesso la sofferenza, la voglia di rivalsa, la voglia di reagire.

Ancora destini che si intrecciano quando a siglare il primo gol in Bundesliga, a seguito della ripresa del calcio sotto l’ombra del Covid-19, è Erling Haaland, giovane punta di diamante del Dortmund. Esattamente come ruppe gli equilibri cinquantasette anni prima Konietzka, a rompere il ghiaccio stavolta è il diciannovenne attaccante norvegese, un metro e novantaquattro, autore di numerose magie già prima dello stop. Ed è ancora lui a riavvolgere il nastro, a sancire la ripartenza e a confermare il suo talento. E pensare che Mino Raiola ha affermato che il calciatore sarebbe potuto approdare alla Juventus, lo stesso agente si rifiutò perché i bianconeri l’avrebbero fatto giocare con l’Under 23, militante in Serie C. Effettivamente un po’ poco per uno che segna un gol ogni 60 minuti.

Ora sta a noi percepire il segnale,  ripartire dalle emozioni, dalle belle realtà come Haaland e lo stesso Borussia Dortmund, club capace di valorizzare i talenti puri. Ripartiamo dallo splendore che ha trasmesso a chiunque al mondo la bellezza del Muro Giallo, dall’ammirazione dell’unione della curva di Westfalenstadion, capace di collezionare coreografie mozzafiato, che riecheggiano nella storia. Ammireremo di nuovo anche gli stadi pieni, la passione del tifoso, l’amore per la squadra della sua città e tanto tanto altro. Un passo alla volta per tornare alla grande. Intanto la storia si ripete, si riparte da Dortmund.


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