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Le polemiche arbitrali infiammano la Grecia: AEK Atene sul piede di guerra

di Elena Carzaniga

Non solo in Italia, ma anche in Grecia il tema arbitrale sta generando accese discussioni. Al centro della bufera nelle ultime settimane si trova l'AEK Atene, vittima di alcune decisioni arbitrali controverse che hanno scatenato forti polemiche nel calcio ellenico.

Il primo episodio contestato risale a due settimane fa durante la partita contro il Panetolikos, persa dall'AEK. Al 24' minuto di gioco, l'ex calciatore di Serie A Roberto "Tucu" Pereyra viene atterrato dal portiere avversario in area di rigore. L'arbitro, tra lo stupore generale, non assegna il calcio di rigore e, fatto ancora più sorprendente, il VAR non interviene per una revisione dell'azione.

La situazione è degenerata ulteriormente durante il match contro il PAOK di Salonicco, dove un altro episodio dubbio ha coinvolto Baba Rahman e Levi Garcia. Il presidente degli arbitri, il francese Stefan Lanois, ha tentato di giustificare la decisione arbitrale dichiarando che "il difensore tocca prima la palla e poi il polpaccio del difensore". Tuttavia, le immagini televisive sembrano raccontare una storia diversa, alimentando ulteriormente le proteste del club ateniese.

Un dettaglio interessante riguarda la presenza dell'italiano Paolo Valeri nel ruolo di VAR Manager e Vice Commissario Arbitrale della Federazione Calcistica greca, con responsabilità sulle designazioni VAR della Super League 1 e degli arbitri della SL 2. Valeri, che recentemente ha visitato il centro VAR di Lissone insieme ai colleghi greci, si trova ora al centro di un dibattito che sta assumendo dimensioni internazionali.


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