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Arbitri, Trentalange: «È necessario un cambio di passo radicale»

di Cristo Ludovico Papa

La recrudescenza degli episodi di violenza nei confronti degli arbitri, culminata con l'aggressione subita da un direttore di gara laziale di Terza Categoria, ha scosso il mondo del calcio italiano. Di fronte a questa emergenza, Alfredo Trentalange, candidato alla presidenza dell'Associazione Italiana Arbitri (AIA), ha lanciato un appello all'unità di tutto il movimento calcistico.

"È necessario un cambio di passo radicale", ha affermato Trentalange. "La violenza non è più un problema circoscritto a singole regioni o categorie, ma un fenomeno dilagante che minaccia l'intero sistema calcio".

La decisione dei presidenti di Sezione del CRA Lazio di non designare gli arbitri per le partite del fine settimana, pur apprezzata da Trentalange come segnale forte, non è sufficiente a risolvere il problema alla radice. "Serve un'azione coordinata e congiunta di tutte le componenti del calcio italiano", ha sottolineato il candidato alla presidenza dell'AIA.

Secondo Trentalange, l'AIA deve assumere un ruolo di leadership e promuovere una vera e propria rivoluzione culturale all'interno del mondo del calcio. "Dobbiamo lavorare insieme, FIGC, Lega Nazionale Dilettanti, Lega Pro, Lega Serie A e Serie B, per sradicare la violenza dai nostri campi", ha dichiarato. "Solo attraverso una sinergia tra tutti gli attori coinvolti potremo costruire un futuro più sicuro e rispettoso per tutti".

L'appello di Trentalange arriva in un momento di grande tensione nel mondo del calcio italiano. Gli episodi di violenza contro gli arbitri si sono moltiplicati negli ultimi anni, mettendo a rischio l'incolumità fisica di chi svolge un ruolo fondamentale per il corretto svolgimento delle partite.


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