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Baiocco: "Italiani presuntuosi. Le società inaffidabili si conoscono, vanno fermate prima che inizi il campionato"

di Anna Laura Giannini

In una lunga intervista concessa ai colleghi de "Il Posticipo", si racconta l'ex centrocampista Davide Baiocco. Tra le riflessioni dell'ex Juve, oggi imprenditore, alcuni spunti interessanti su come cambiare il calcio e ribaltare la crisi che lo accompagna in Italia: "È impossibile non sapere quanti investimenti fanno le società e quanti soldi tornano indietro nelle loro casse. La Lega e le istituzioni sanno come funziona un’azienda che fa calcio. Alcune squadre non pagano, altre giocano coi ragazzini: accettare queste situazioni significa non essere intenzionati a cambiare le cose. In passato sono stati fatti gravi errori: solo nel calcio è possibile spalmare un debito di duecento milioni in venticinque anni accumulando magari altri debiti. Secondo me sarebbe tutto risolvibile. Alle squadre che dimostrano di essere inaffidabili dal punto di vista economico dovrebbe essere negata la partecipazione al campionato all’inizio della stagione. Sappiamo quali sono le società sane che hanno rispettato gli impegni presi e che hanno una progettualità futura. In Francia le risorse vengono ripartite tra i club che hanno centri sportivi, giovani in prima squadra e tecnici abilitati nei centri federali nazionali. Basterebbe copiare i modelli che già funzionano, ma la presunzione ci porta a dire che siamo più bravi e facciamo di testa nostra. Oggi siamo stati superati da tantissime realtà che un tempo erano alle nostre spalle".


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