Dilettanti, presidente arrestato per spaccio di droga

A ottobre il Procuratore Cafiero De Raho aveva lanciato l'allarme: "Le mafie dentro il calcio minore".
Fonte: gazzetta regionale
Dilettanti, presidente arrestato per spaccio di droga

“Le mafie vogliono controllare le associazioni perché cercano consenso, desiderano aggregare i soggetti forti al loro potere per poterli utilizzare. In questo modo possono arricchirsi ulteriormente e continuare ad esercitare senza problemi le loro attività criminose”. Lo dichiarava Federico Cafiero De Raho, Procuratore Nazionale Antimafia, alla nostra testata a margine del premio Paolo Borsellino lo scorso ottobre. “Attraverso i club dilettantistici le mafie riescono a rappresentarsi come soggetti credibili e affidabili, soprattutto nel caso in cui la squadra raggiunga le vette della classifica”. Parole che lasciavano intendere quanto l'attività della Procura si stesse concentrando sui nuovi “investimenti” della criminalità organizzata nel calcio dilettantistico. La notizia di ieri, l'arresto del Presidente del Real San Basilio Alfredo Marando, scuote il calcio laziale a due giorni dal big match di Prima Categoria vinto contro il Fidene e che aveva rimesso in discussione la lotta per il titolo nel girone B. Ma soprattutto ci fa capire che le mafie sono qui, affianco a noi, si nascondono dietro il volto buono dello sport e lo utilizzano per affari sporchi. Per gli investigatori del nucleo operativo della Compagnia Montesacro, coordinati dalla DDA, Marando è a capo di un'associazione finalizzata al traffico di stupefacenti – come riporta Il Messaggero – che precisa come l'associazione fosse padrona incontrastata della piazza del quartiere San Basilio e fosse in grado di rifornire di grossi quantitativi i gruppi ritenuti amici. Una sconfitta per il calcio, che si mostra ancora una volta un movimento vulnerabile e dotato di un sistema inadeguato a contrastare problematiche sociali estremamente preoccupanti, che coinvolgono direttamente tante famiglie e tantissimi adolescenti. Non a caso il Procuratore Cafiero De Raho concludeva così l'intervento sulle nostre colonne: “Non sono per niente soddisfatto di come operano le istituzioni sportive, semplicemente perché non c’è alcun controllo sulle società calcistiche minori. Non c’è controllo sui bilanci, non c’è controllo sulle persone, non c’è trasparenza e non esiste alcun registro”. Ora più che mai è necessario intervenire e tutelarci.