Maceratese, Moscatelli: "Cavalchiamo l'onda"

23.10.2014 21:00 di  Anna Laura Giannini   vedi letture
Fonte: luca muscolini
Maceratese, Moscatelli: "Cavalchiamo l'onda"

Non scrive lettere come Ortis, l’eroe foscoliano dallo stesso nome di battesimo, ma qualche massima la fornisce. E, soprattutto, nella sua porta non fa passare nessuno. Jacopo Moscatelli, classe ’92, è reduce dal positivo impiego nella gara di campionato vinta dalla Maceratese sull’ostico terreno sintetico del San Nicolò ed è raggiante per il primo posto in solitaria che permette ai biancorossi di godersi il primato in solitudine, con l’immediata inseguitrice Matelica a 4 punti, non raggiunta dopo la disputa del recupero di ieri tra Recanatese e Campobasso, terminato sul 2-2. A rintracciarlo, in una serata di calcio Champions, concorre il diesse Maurizio Gagliardini, a cena con un gruppo di atleti biancorossi in cui c’è anche Fatone. “Francesco sta bene – rassicura Gagliardini -, lo si vede da quanto mangia a tavola…”. Dallo scherzo al numero telefonico di Moscatelli, ottima valida alternativa all’ex portiere del Portorecanati.

Jacopo, il Campobasso ha pareggiato al Tubaldi e Tozzi Borsoi ha accusato altre 4 giornate di squalifica. Cosa cambia per la Maceratese? “Poco, nel senso che la Samb, che seguo più da vicino rispetto al Campobasso, è da considerare sempre come una delle più accanite pretendenti alla Lega Pro perché dispone di un parco giocatori invidiabile. Manca Tozzi Borsoi? C’è però Napolano. E con lui tanti altri rossoblù pericolosi. Il Campobasso è lì, con il Matelica ed altre tre-quattro squadre tutte temibili. Ma ci siamo anche noi…”.

Come sei arrivato alla Maceratese? “Era fatta per il mio passaggio al Padova in Lega Pro fino a quando sono venuto a sapere del fallimento della società. È tornata in auge la proposta dei biancorossi di cui si vociferava a maggio. Mi sono sentito stimolato a poter far parte di un ottimo gruppo in un torneo con dieci marchigiane, davvero accattivante. E l’accordo è stato suggellato”.

Qual è il segreto della difesa criptata della squadra di Magi? “Un allenatore bravo, che cura nei dettagli entrambe le fasi. Ed il gruppo: gli attaccanti coprono, i centrocampisti filtrano, con Croce e Romano siamo in una botte di ferro. Ed i difensori sono bravi, sia i giovani impiegati esterni che i più esperti centrali. Chiunque giochi tra Marini, Garaffoni, Capparuccia e Benfatto (in attesa del rientro del capitano a pieno regime, ndr) fornisce ampie garanzie. Fatone va beme. Io, speriamo, pure. Non sono io che devo giudicarmi, cerco di farmi trovare pronto quando sono chiamato in causa (e lo fa bene, visti gli zero gol subìti equamente ripartiti in Coppa Italia con la Jesina in casa ed in campionato a Teramo, ndr)”.

Conosci bene i tuoi compagni di reparto? “Di certo Alex Marini. Se mi affaccio da casa mia lo vedo a poche decine di metri nella nostra Senigallia. Ma mi sembra che l’intesa sia buona con tutti. Meglio di così non potevamo partire. Abbiamo anche avuto un pizzico di fortuna, come ad esempio a Jesi, ma secondo me la fortuna va dalla parte di chi la merita (le massime di Jacopo, appunto, non i romanzi epistolari…, ndr). E noi stiamo facendo di tutto per averla dalla nostra parte. Ora, però, non dobbiamo fermarci”.

Domenica, appunto, con la Fermana guai ad abbassare la guardia! “Ci mancherebbe! Se ripenso all’Amiternina, che abbiamo battuto a 4’ dalla fine, mi rendo sempre più conto che l’attuale torneo non ha padroni”. Tocca alla Maceratese tentare di fornirgliene uno.

Jacopo, in chi ti rivedi come portiere? “Tifo bianconero ma dico Julio Cesar”. Uno che ha fatto la storia della grande Inter recente. Moscatelli dà la sua manona per scriverne un’altra, di storia. In serie D. Proiettati verso l’alto.