Campania - Stella Splendente, mai mollare l'osso

27.04.2017 22:32 di Ermanno Marino   vedi letture
Fonte: raimondo castaldo
Campania - Stella Splendente, mai mollare l'osso
© foto di NotiziarioCalcio.com

Di necessità virtù. In certe situazioni della vita è obbligatorio farlo. La prima squadra della Stella Splendente Sant’Anastasia, nel weekend appena trascorso, ha offerto un chiaro saggio del postulato di cui sopra. Malgrado le diverse defezioni, i rossoblu sono riusciti ad adattarsi e conquistare una vittoria fondamentale in chiave salvezza contro la Viribus.

I ragazzi di mister Mele, dopo un buon filotto di risultati utili consecutivi, erano reduci dal passo falso casalingo contro Afragola. Tra il turno di riposo e le feste comandate, gli stellati non giocavano da ben 28 giorni! Gli avversari invece, venivano da una buona prestazione contro la prima della classe (la Casalnuovese ndr). La compagine di casa ha dovuto fare a meno del centrale Zobel (squalificato) e di Guadagno, con Rea a mezzo servizio per un problema all’adduttore.

Fin dalle prime battute, i padroni di casa fanno subito capire che si tratterà di un pomeriggio durissimo per i dirimpettai. Subito aggressivi in avvio, compatti ed uniti, i cagnacci tengono fede al loro soprannome, ringhiando su ogni pallone. La grinta dei locali, contrapposta alla supponenza avversaria, è il leitmotiv iniziale. A sbloccare la gara è uno dei più piccoli in campo, il giovane talento classe 2000 Cristian Porricelli. Gran palla di Oriente a tagliare alle spalle del terzino destro ospite, Porricelli si inserisce e con un pallonetto di testa supera l’estremo difensore ospite: è il goal che decide la contesa.

Il campioncino rossoblu sfodera un primo tempo scintillante, in cui spacca anche la traversa con una conclusione dalla lunga distanza, sciupando la splendida imbeccata di Innocenti. Prestazione più che sufficiente per tutti i calciatori stellati, ma la palma del migliore in campo spetta sicuramente all’esterno offensivo di sinistra che ha timbrato il cartellino. 

Nella ripresa gli ospiti si lanciano all’attacco, tentando la reazione; l’assalto non produce i risultati sperati,  anzi. Scippa e compagni hanno sfiorato più volte il raddoppio in contropiede, ma la sfortuna prima (palo di Oncia) e la mira sbagliata poi -del subentrato Rea, di Oncia e soci- non permette alla Stella di mettere il risultato in cassaforte. Poco importa. I tre punti, importantissimi nella lotta per non retrocedere,  sono arrivati ugualmente e questo conta più di tutto.

Una partita in cui ogni componente dello scacchiere di mister Mele ha recitato il proprio spartito a dovere. Partendo dal portiere D’ambrosio, che ha dato sicurezza a tutto il reparto, fino al “falso nueve” Oriente, centravanti di manovra si sarebbe detto un tempo, sempre pronto ad abbassarsi, a far uscire la difesa avversaria e servire i tagli degli esterni alti; passando per la difesa con Piccirillo che si è adattato, con grande maestria, ad indossare i gradi di centrale difensivo vista l’assenza di Zobel  (mostrando grande intesa in coppia con Vecchione) e per il centrocampo che ha visto un’altra soluzione inedita; esordio assoluto infatti per Pasquale Atena subito a suo agio nel dettare i tempi in mediana (qualcuno ha addirittura azzardato un paragone con l’ex laziale De La Pena), coadiuvato dal duo Oncia-Innocenti: un mix di corsa, verticalizzazioni, giocate di fino ed intelligenza tattica. Un plauso va fatto anche alle corsie laterali. Quelle basse, con il capitano Scippa che ha dato la solita spinta oltre alla sicurezza in copertura a sinistra, e l’attento Caiazza sulla destra che si è proposto nei momenti opportuni creando la superiorità numerica; e quelle alte, con i due giovanissimi esterni offensivi, il classe ’00 Porricelli di cui abbiamo già parlato, e l’altro enfant prodige Maione che ha disputato un’ottima gara. Menzione speciale anche per il bomber Rea che ha giocato per 35 minuti nonostante i problemi fisici, riuscendo comunque a fare reparto da solo a suon di sportellate.

Il cospicuo riposo è stato fatto. Adesso bisogna stare sul pezzo, senza mollare di un centimetro. Mancano cinque partite per consolidare la zona playout e, perché no, cercare di arrivare più in alto possibile e mettere in apprensione chi è subito fuori dalla zona calda. Siamo sicuri che la tensione non verrà abbassata. Il soprannome si commenta da solo. I cagnacci non mollano l’osso. Mai.