Farsa in stile Tavecchio, quante nubi sulle norme per evitare nuovi casi Parma

27.03.2015 16:00 di Nicolas Lopez   vedi letture
Fonte: il fatto quotidiano
Farsa in stile Tavecchio, quante nubi sulle norme per evitare nuovi casi Parma
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Fallito il Parma nel bel mezzo del campionato di Serie A, come mai era successo nella storia, la Figc corre ai ripari. O almeno promette di farlo. Il Consiglio Federale riunito ieri a Roma ha infatti deliberato tutta una serie di norme che dovrebbero rendere più rigidi i parametri che permettono l’iscrizione delle società nel calcio professionistico. Alcune di queste norme, di cui però non sono ancora stati specificati i parametri “ancora da stabilirsi”entreranno in vigore dalla stagione 2015/16, altre dalla stagione 2018/19, per permettere alle squadre di adeguarsi. Il Consiglio si apre con il presidente Carlo Tavecchio che lo definisce “storico”e sottolinea l’intervento di Figc e Lega Calcio “per mettere nelle condizioni il Tribunale di Parma di concedere l’e s e r c izio provvisorio”, anche se per adesso i 5 milioni promessi al Parma restano sulla carta. Anzi nemmeno lì, visto che non esiste alcun impegno ufficiale. Poi il capo del calcio italiano ha ringraziato “la professionalità dimostrata sempre dalla Covisoc nell’a ttività di controllo”, peccato la stessa Covisoc possa solo fare attività di monitoraggio e non possa intervenire, e quando per esempio avverte che il Parma è in una situazione economica disastrosa, come ha fatto nell’aprile del 2014, nessuno la sta ad ascoltare. Infine l’illustrazione delle nuove norme. È introdotto un indicatore di liquidità calcolato attraverso il rapporto tra attività e passività correnti il cui mancato rispetto pregiudica l’iscrizione, ma la percentuale di questo rappor
to è ancora da decidere. Così come sono ancora da stabilirsi gli indicatori di indebitamento sul valore della produzione e quello del costo del lavoro sui ricavi ordinari. Senza percentuali stabilite può voler dire tutto o niente. Entro il 30 maggio ciascuna Lega dovrà emettere il proprio regolamento in base a queste nuove norme. Staremo a vedere. Di buono c’è sicuramente che il necessario pagamento degli stipendi fino al maggio precedente l’iscrizione, che avviene a giugno, diventa obbligatorio anche per i dipendenti e non solo per i tesserati.
COSÌ COME è meritoria l’in tenzione di arrivare, per la stagione 2018/19 all’approva zione di un fair play finanziario nazionale. Anche qui però, bisognerà vedere se e come si concretizzerà. Altri passaggi importanti sono, per chiunque voglia detenere almeno il 10% di un club, l’onorabilità delle persone (ovvero non aver subito condanne passate in giudicato per i reati di falso in bilancio, bancarotta fraudolenta e truffa, per quest’ul timo sarà anche necessaria la verifica antimafia) e la loro solvibilità finanziaria (la capacità di assicurare con mezzi propri di poter finire la stagione, dove però basta una lettera di solvibilità della banca). Peccato solo che queste due regole non siano retroattive, altrimenti troppe società re
Teatro Regio - A Torino il direttore di Repubblica, nelle insolite vesti di frontman, rievoca la strage della Thyssen Krupp del 2007 sterebbero senza presidente. Se il sito tifosobilanciato.it poche settimane fa aveva dimostrato come con le regole attuali, già di maglia molto più larga rispetto alle nuove che entreranno in vigore, nessuna squadra sarebbe stata in grado di iscriversi alla stagione in corso, una simulazione sulla prossima stagione ha dimostrato che solo il Napoli tra le venti società di Serie A rispetta tutti i parametri.
Il discorso purtroppo è sempre lo stesso, questi parametri sono indicativi ma non ostativi, il mancato rispetto non pregiudica ai club la possibilità di iscrizione. O almeno non lo farà fino alla stagione 2018/19, quando si deciderà in merito. Per adesso potrebbe al massimo bloccare il calciomercato in entrata. Nonostante l’ottimismo sparso a piene mani, nuovi casi Parma potrebbero essere all’orizzonte.