Il diesse Cerri spiega il suo addio al Piacenza

Scelta di voler fare un’altra esperienza
Anche il presidente Marco Gatti prova a motivare la questione
30.04.2016 22:00 di  Titti Acone   vedi letture
Il diesse Cerri spiega il suo addio al Piacenza
© foto di TuttoMercatoWeb.com

Come riportato dai colleghi di Sportpiacenza.it, il diesse del Piacenza Massimo Cerri (foto) ha provato a spiegare i motivi della sua decisione nella conferenza stampa di ieri. L’ormai ex direttore sportivo biancorosso - affiancato dal presidente Marco Gatti e dall’addetto stampa Roberto Gregori - ammette di non poter lavare i panni sporchi in pubblico «… perché lo spogliatoio è sacro, alcune cose non si possono dire».

Prima parla il tecnico Arnaldo Franzini che mette lì un paio di pilastri ben piantati nel terreno.

«E’ impensabile che io possa svolgere il ruolo di manager in stile inglese, il mio compito è allenare e ne ho già abbastanza così». E poi: «Chiaro che un direttore sportivo serve in Lega Pro, questa decisione è frutto di un incontro tra Cerri e la proprietà dunque sono loro a doverla spiegare. Dispiace perché con lui ho lavorato benissimo e si era instaurato un ottimo rapporto». Poi è Cerri a spiegare i motivi che hanno portato a rompere un ingranaggio di un motore che, finalmente, dopo due anni di singhiozzi aveva iniziato a girare a pieno regime. La stagione dei record è lì a testimoniarlo.Si vede che Cerri è emozionato e dispiaciuto, non serve nemmeno la prima domanda per sbloccarlo.

«Questa stagione è nata l’anno scorso - spiega - dopo il mio arrivo insieme a De Paola. Con la società abbiamo cercato di capire che cosa ci sarebbe servito per vincere: la prima domanda che ci siamo posti è “perché il Rimini ci ha dato 15 punti di distacco?”. Lì sono nate le scelte fatte in estate e l’allestimento di una rosa che si è rivelata formidabile. La condivisione totale del progetto da parte di tutti i componenti è stato il segreto della nostra vittoria. Poche settimane fa mi sono seduto al tavolo con la proprietà e onestamente, davanti al futuro, non me la sono sentita di andare avanti. Certo la Lega Pro è un progetto affascinante e stuzzicante, ma per il bene del Piacenza ho preferito fare un passo indietro dopo aver fatto tutte le valutazioni».

Cerri non spiega il perché. Che cosa c’è che non lo ha convinto a proseguire visto che la società gli aveva proposto un rinnovo alle stesse cifre di questa stagione?

«Onestamente lo spogliatoio è sacro, ci sono cose che non si dicono per non rompere certi equilibri».

Si è parlato di screzi col direttore generale Marco Scianò, di invasioni di campo nel suo ruolo e di un mancato accordo economico. Tutte voci infondate?

«Con il direttore Marco Scianò c’è un ottimo rapporto, è un giovane con delle potenzialità e mi ha aiutato nei primi mesi. Le invasioni di campo fanno parte del mio mestiere, nel calcio tutti vogliono poter dire la loro sugli acquisti da fare in sede di mercato. L’aspetto economico non è mai stato un problema o meglio, era un problema superabile».

E’ vero che il suo accordo biennale con Taugourdeau è stato firmato dal direttore generale?
«Falso. Con Taugourdeau avevamo due opzioni: un biennale o un annuale a una cifra in proporzione più alta. Ho mostrato le due opzioni alla proprietà che ha scelto di percorrere la via del contratto annuale».

Poi interviene il presidente Marco Gatti a precisare.

«Smentisco anche io che il divorzio sia nato da un contrasto tra Cerri, al quale avevamo proposto il rinnovo, e il direttore generale Scianò».

E passa al mercato.

«A Taugourdeau abbiamo fatto un rinnovo annuale perché riteniamo di non poter fare cassa, un domani, con lui. E’ importante per noi, infatti è il primo giocatore che abbiamo incontrato, ma non si può pensare di fargli un biennale per poterlo rivendere. Il contratto di due anni possiamo proporlo ai giovani, ad esempio Saber. Di Cecco? Se il Bologna lo mette sotto contratto allora chiederemo il prestito, se invece lo lasciano libero siamo pronti ad acquisire il suo cartellino».

Ultima battuta ancora per Cerri.

«Voglio fare un’altra esperienza, per aumentare il bagaglio di conoscenze e magari ci rivediamo tra un po’ di